Con la nuova Legge di Bilancio ci sarà massima attenzione per le famiglie, nonché per i genitori. Il nostro legislatore ha previsto nel corso degli anni diverse agevolazioni. Spesso per ottenerle è necessario essere in possesso di ISEE o titolari di Legge 104, si pensi ad esempio ai permessi o al congedo straordinario.
Tuttavia anche senza ISEE e Legge 104 l’INPS paga 10 giorni di permesso retribuito e più soldi per le mamme. Sono previste, in particolare importanti novità in merito al congedo di paternità e alle agevolazioni contributive per le neomamme. Il primo diventa una misura strutturale stabile, mentre le mamme che lavorano nel privato potranno fruire di un importante sconto contributivo per un intero anno.
Finora, per quanto riguarda il congedo di paternità, è doverosa una precisazione. Questa misura non essendo strutturale, ogni anno necessita di essere prorogata e confermata. La Legge di Bilancio n.178/2020, per il 2021, ha portato i giorni per la fruizione di tale congedo da 7 a 10. In tal modo l’Italia si è uniformata alla Direttiva europea in base alla quale i papà hanno diritto ad almeno 10 giorni di congedo di paternità retribuito.
Accanto a tale periodo di congedo obbligatorio è previsto anche quello facoltativo di un ulteriore giorno, da fruire in accordo e in alternativa alla mamma.
La novità dell’attesa Legge di Bilancio consiste nella trasformazione del congedo di paternità, sia obbligatorio che facoltativo, in una misura strutturale. Pertanto entro e non oltre il quinto mese dalla nascita del figlio il lavoratore dovrà godere di 10 giorni di congedo, anche non continuativi. Lo stesso vale anche per i papà adottivi o affidatari entro il quinto mese dall’ingresso del minore in famiglia.
E poi la grande novità anche per le mamme
Altra grande novità in tema di famiglia riguarda l’esonero contributivo riconosciuto in via sperimentale per le mamme nella misura del 50%. In particolare si tratta dell’esonero dal versamento dei contributi previdenziali per le neo mamme dipendenti nel settore privato. In altre parole le madri lavoratrici saranno esonerate per il 50% dal pagamento dei contributi previdenziali loro spettanti. Tale esonero è previsto dal rientro al lavoro dopo la maternità, per un periodo massimo di 12 mesi. Ad ogni modo per avere conferma delle suddette misure, bisognerà attendere l’approvazione definitiva del testo legislativo.
Commenti