Quando nasce un bambino, la legge assicura alla mamma che lavora alcuni diritti. Congedo di maternità significa che la mamma DEVE astenersi dall’attività lavorativa, ma trascorsi i 4 mesi può essere supportata dal congedo parentale, ovvero un periodo di sei mesi di astensione dal lavoro che può essere usato fino agli 8 anni del figlio, sia in maniera continuativa che frazionata. Durante i primi tre anni del piccolo, al genitore che si congeda dal lavoro utilizzando l'astensione facoltativa, spetta un'indennità pari al 30% della retribuzione, per un periodo complessivo di sei mesi.
Astensione prolungata fino ai 7 mesi del bambino: di cosa si tratta?
Per prolungare l’astensione fino ai sette mesi dei bambino è necessario che la neo mamma sia addetta ad un'attività "a rischio" ossia un'attività faticosa, insalubre, o che la espone ad un rischio per la salute e la sicurezza di madre e neonato (condizioni di lavoro o ambientali pregiudizievoli per la salute) e che non possa essere spostata ad altre mansioni. Ma quali sono i lavori a rischio?
I lavori faticosi o inadatti sono quelli elencati nell'art. 5 del DPR 1026/76. Tale normativa specifica le attività per cui l'astensione al lavoro dovrà essere adottata fino al compimento del 3° mese di vita del neonato, e quelle per le quali l'astensione al lavoro dovrà essere prorogata fino al compimento del 7° mese di vita del neonato.
Agenti fisici
posizione in piedi per più di metà del turno di lavoro
posizione seduta fissa o postura fissa
necessità di salire/scendere costantemente dal sedile/sedia del posto di lavoro
lavoro svolto prevalentemente su scale o impalcature
e esposizioni a radiazioni ionizzanti o anche non ionizzanti;
le esposizioni a rumori superiori a 80 decibel.
Agenti chimici
Agenti biologici
Alla lavoratrice durante questo periodo spetta il 100% dello stipendio che le veniva dato prima della gravidanza.
Come richiedere l’astensione prolungata
La richiesta deve essere effettuata inoltrando una apposita domanda indirizzata alla direzione territoriale (provinciale) del lavoro indicando quali fattori mettano a rischio la sua salute dopo il parto. La data a partire dalla quale sarà possibile procedere con l'inoltro di tale istanza è quella della nascita del bambino. La situazione sarà valutata e se accettata la lavoratrice potrà:
essere assegnata ad altra mansione non pericolosa
essere trasferita
maturare il diritto all'astensione dal lavoro
Per ottenere tutto questo, ecco la lista dei documenti da consegnare:
copia del certificato di gravidanza;
autocertificazione di nascita del figlio;
schede di rilevazione rischi per lavoratrici madri debitamente compilate;
fotocopia carta d'identità;
copia avviso di ricevimento da parte del datore di lavoro di raccomandata o notifica e-mail/posta certificata del certificato di gravidanza/autocertificazione di nascita.
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