La nascita di un figlio, che sia frutto di una scelta ponderata, di un desiderio o di un piacevole imprevisto, è un evento che cambia fortemente la vita di una coppia.
Cambia la routine
Innanzitutto si modifica la routine quotidiana: si dorme poco, c’è meno tempo da dedicare a se stessi e al partner, tutto gira intorno ai bisogni del piccolo e le giornate sono scandite dalle sue esigenze. Quello che prima era normale, come una serata fuori con gli amici o una passeggiata serale, diventa più difficile da organizzare. Il cambiamento è anche più intimo e profondo: ogni genitore scopre pian piano aspetti di sé e del proprio compagno di vita che finora non erano emersi, nascono nuove dinamiche con le rispettive famiglie di origine (non dimentichiamo che la nascita di un bambino “sconvolge” anche i piani alti dell’ albero genealogico), cambiano le priorità, ci si scopre madri o padri diversi da quelli che si aveva immaginato di essere, si cresce insieme al bambino, si provano nuove gioie così come nuove preoccupazioni.
Cambia la percezione di sè
La percezione che si ha di sé e della coppia si arricchisce di una progettualità e di una dimensione storica che pone il neo genitore a confrontarsi con dei valori, dei comportamenti e delle convinzioni che, spesso, arrivano anche dal passato e dai ricordi della sua infanzia.
L’essere diventati una mamma ed un papà rischia, a volte, di far passare in secondo piano l’essere una coppia. Dopo la nascita è normale una fase di adattamento in cui è necessario ristabilire un nuovo equilibrio. Al papà può capitare di sentirsi, almeno inizialmente, escluso da questa nuova diade che vive quasi in simbiosi e la mamma può sentirsi poco compresa dal suo compagno che, inevitabilmente, avrà un approccio diverso a questa nuova avventura.
Mantenere i confini tra dimensione di coppia e dimensione genitoriale
I neo genitori si trovano a dover includere nella dimensione di coppia quella genitoriale cercando, tuttavia, di mantenere dei confini chiari tra le due. È utile ricavarsi sempre uno spazio per stare soli, per prendersi cura di sé e dell’altro, mantenere uno spazio di dialogo e di confronto in cui si possano condividere incertezze, paure, emozioni ed aspettative. Per la mamma è importante coinvolgere il papà nella cura del neonato permettendogli così di entrare pienamente e con un suo ruolo in questa triade appena nata che sarà il primo e fondamentale contesto relazionale del bambino. Inoltre è fondamentale riconoscere quando è il momento di chiedere un aiuto, sia da un punto di vista pratico (per esempio a parenti o amici), sia, se necessario, prendere in considerazione la possibilità di rivolgersi ad un professionista che può aiutare la coppia a prendersi cura del loro rapporto e a fare chiarezza sui vissuti personali e sulle dinamiche relazionali che si sono attivate con l’arrivo di un figlio.
E' importante la qualità della relazione
È proprio in questa fase di “crisi” (nel senso etimologico del termine di scelta e, in senso lato, di possibilità) che la qualità della relazione diventa un importante fattore di protezione per evitare incrinature importanti o, nel peggiore dei casi, una rottura. La fiducia, la complicità ed il sostegno reciproco che caratterizzano la coppia diventano gli strumenti principali per fronteggiare questa serie di cambiamenti. La coppia potrà uscirne rafforzata e arricchita se saprà riconoscere la complessità di questa fase di vita ed affrontare in maniera chiara e diretta le difficoltà che si presentano.
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