Il Signor P.P. ha un nome imponente e un carattere indisponente: adorabile con gli animali, un po' meno con le persone.
Abita in una casa in cima ad una collina alta alta, e ha piccoli amici a 4 o a 2 zampe, ma il cui nome inizia comunque per P. E quindi c'è un pavone e un porcellino, ma c'è anche una pulce e un pollo. E il signor P.P. potrebbe tranquillamente continuare la sua vita di strambo recluso se un giorno non succedesse qualcosa di speciale.
Quando ho letto la storia del signor P.P. per assurdo, mi ci sono un po' ritrovata. Certo io non mi ricordo di animali: ma di parole. E se fosse per me, lo confesso, me ne starei sempre chiusa in casa a scrivere e lavorare. E abbiamo riso con Matilde e Tommaso, perchè invece di una P roboante e sputacchina, io ho una S sibilante (che manco Jovanotti) smorzata negli anni da tanto, tanto esercizio.
Il libro, quindi, è un giocoso percorso nella crescita del personaggio, che spiega come sia importante uscire "fuori di sè" anche se a volte può far paura, perchè accogliere l'altro può rendere davvero felici.
Il testo di Rosa Cavallaro, autrice alla sua prima opera, è semplice, comprensibile e pieno di grazia, mentre colorati e deliziosi sono i disegni di Antonio Palazzo.
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