Per quanto il desiderio di essere sempre in pace con tutti è più che auspicabile sappiamo bene che è quasi impossibile trovarsi sempre in armonia con gli altri. Questo è ancora più difficile quando si tratta di persone a noi molto vicine come amici, parenti e soprattutto il partner.
Può capitare di trovarsi in disaccordo per una diversa visione delle situazioni, per un fastidio generato dal comportamento dell’altro, per una divergenza su come gestire delle questioni.
Spesso capita di sentire frasi del tipo “non mi piace litigare”, “per il quieto vivere non ho detto niente”, “è inutile parlarne tanto non capirebbe”.
Cosa c’è dietro queste parole? Quale timore si nasconde dietro un’ostinata tranquillità a tutti i costi? Quante rinunce si fanno in nome di una calma che spesso è più apparente che effettiva?
In realtà in questi casi si rinuncia ad una possibilità preziosa che è quella di poter esprimere ciò che sentiamo. Cosa ci porta, a volte, a rinunciare?
Per litigare ci vuole coraggio. Significa mettere i nostri vissuti in mano ad un’altra persona, significa volerli esprimere, difendere, essere disposti eventualmente a modificare il nostro pensiero.
Per esprimere la propria opinione, un proprio bisogno, un’emozione è necessario esporsi e mettersi in gioco e non è sempre così facile. A volte sembra più rassicurante rimanere con le proprie idee e restare con la convinzione che sia l’altro che sta sbagliando.
La nostra capacità e la nostra volontà di esprimerci dipende anche da quanto crediamo che l’altra persona possa comprendere ciò che abbiamo dentro.
Se pensiamo che il nostro partner sia in grado di accogliere ciò che stiamo provando, la tristezza, la rabbia, la delusione, saremo più disposti ad esprimerlo. Cosa significa accogliere? Significa ascoltare, cercare di mettersi nei panni dell’altro, non giudicare e non utilizzare le nostre parole in maniera strumentale. In questo modo il disaccordo diventa una possibilità di confronto costruttivo e un potente strumento di conoscenza reciproca.
Un altro timore che può inibire la possibilità di farci sentire è che la relazione non regga all’urto dovuto al conflitto. In realtà una buona relazione è sottoposta ad una continua e costante rinegoziazione del rapporto. Pensiamo a quanti cambiamenti ci sono nel corso della vita a due, sarebbe impensabile tentare di far rimanere tutto come all’inizio: nuovi obiettivi, imprevisti, eventi di vita positivi e negativi influenzano inevitabilmente la vita di coppia e la conducono a dei vitali confronti e, per quanto a volte possano essere molto forti e destabilizzanti, non dimentichiamo mai le possibilità che ne derivano per rafforzare la relazione e far si che diventi sempre più solida.
L’importante è che il conflitto non diventi l’unica modalità di comunicazione nella coppia e che non venga utilizzato esclusivamente per mortificare, accusare o aggredire l’altro. L’obiettivo sarà quello di continuare a crescere insieme e non di annientarsi l’un l’altro.
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