Sono una grande appassionata di serie tv e i miei figli stanno ereditando le mie abitudini. Qualche giorno fa ero alla ricerca di una serie adatta a loro du Netflix e sono rimasta stregata da "Il club delle baby-sitter". Si tratta di una serie adolescenziale, ma che tratta temi sociali con una tale grazie e delicatezza, da risultare perfetta anche per Matilde che ha 8 anni.
Il Club delle Baby-sitter, su Netflix
Kristy, Claudia, Mary Anne e Stacey, quattro amiche, quattro adolescenti dell'immaginaria cittadina di Stoneybrook, in Connecticut sono le protagoniste di Il club delle babysitter, universo nato trent'anni fa dalla penna di Ann M. Martin e divenuto in breve un fenomeno. Si calcola che negli anni ne siano state vendute 176 milioni di copie. Ora la saga del club delle babysitter, che già aveva ispirato una serie negli anni Novanta, torna e sbarca su Netflix in un nuovo reboot perfetto per una nuova generazione di ragazzi. La storia prende il via dai ricordi dell'autrice e dalle sue esperienze di quando aveva l'età delle protagoniste. All'inizio le baby sitter sono 4: Kristy presidentessa e fondatrice, ha tre fratelli e dover fare da babysitter al più piccolo le farà venire in mente l'idea per questo lavoro (la sua famiglia è stata abbandonata dal papà quando è nato l'ultimo fratellino). Poi ci sono Claudi Kishi, appassionatissima di arte, eclettica e positiva, Mary Anne Spier di poche parole ma molto responsabile, figlia unica di un papà vedovo decisamente apprensivo, e infine Stacey McGill, trasferita da New York per colpa di un segreto che lettori e pubblico scopriranno durante la puntata a lei dedicata.
Temi sociali a portata di ragazzini
Questa serie affronta tematiche come il divorzio, le difficoltà di cambiare città, casa e scuola, la malattia, i social, il cyberbullismo insomma tutte quelle questioni che i ragazzi di oggi affrontano ogni giorno. Quello che funziona poi di questa serie che ha una forma impronta americana, ma che può parlare anche al pubblico degli adolescenti italiani, è l'idea che una ragazzina di seconda media sia pronta a prendersi delle responsabilità, come occuparsi di un bambino piccolo per conto di una mamma o di un papà impegnati.
Le protagoniste sono tratteggiate in maniera intelligente e mai didascalica, non ci sono parolacce, vengono esposti sentimenti veri che tutti i ragazzini provano.
E non pensiate sia una serie prettamente femminile: anche Tommaso se l'è goduta fino alla fine.
E non vediamo l'ora che escano le prossime puntate: intanto però Matilde mi ha già chiesto di andarle a comprare i libri della serie!
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