Chiunque di noi abbia perso una persona cara, ha formulato almeno una volta (ma in realtà anche più di una) il desiderio di poterla rivedere almeno una volta. Di poter passare con lei poche ore, per raccontare quello che ci è successo, sentire ancora una volta la sua voce e stringerla in un abbraccio. Servirebbe la magia: ed è quello che succede a Ian e Bradley nell'ultimo film Disney.
C'era un tempo passato in cui tutti praticavano la magia: ma poi, considerata pericolosa e obsoleta, piano piano è caduta nel dimenticatoio. Adesso le creature (non più magiche) vivono in una moderna e confortevole città. I protagonisti del film sono due elfi adolescenti, Ian e Bradley. Il primo, liceale insicuro e timoroso di tutto, il secondo perso nei suoi giochi di ruolo e apparentemente senza arte ne parte. I ragazzi vivono con la mamma, mentre il papà Wilden è morto anni prima di una gravissima malattia. La donna si è rifatta una vita con un centauro-poliziotto, ma nel cuore dei ragazzi l'assenza del papà è qualcosa di sempre vivissimo.
Il giorno del sedicesimo compleanno di Ian, la madre consegna a lui al fratello un regalo che il papà aveva messo da parte per loro: si tratta di un bastone magico con il quale dovrebbero riportarlo in vita per un giorno. La magia (si scopre che Ian ha dei poteri) riesce a metà: compaiono solo le gambe. Per poter avere anche il resto del padre iniziano un avventuroso viaggio alla ricerca della Pietra Fenice, necessaria a completare l'incantesimo.
Un film sulla fratellanza
Ian non ha mai conosciuto il papà, morto prima che lui nascesse. Bradley, che era molto piccolo, ha di lui tre ricordi. I primi due li aveva consivisi con il fratello, il terzo no. Quando il padre era in ospedale, lui non aveva avuto il coraggio di salutarlo, spaventato dalle macchine e dai tubi che ancora lo tenevano in vita. E questo lo tormentava ancora.
Nel corso del viaggio che fanno insieme, Ian capisce che lui ha sempre avuto Bradley accanto a sè, ma il fratello ha quel ulteriore dolore non risolto che non gli permette di andare avanti: e gli fa il regalo più straordinario che si possa immaginare.
E' proprio un film sulla fratellanza, Oneword, su quelle figure preziose che crescono insieme a noi all'interno della stessa famiglia. Un film bello, che qui è piaciuto a grandi e piccoli, godibilissimo dall'inizio alla fine, con tanti particolari coerenti e divertenti. Alla fine ho pianto tanto: come penso faranno tutti coloro che hanno lasciato un abbraccio in sospeso, che non potranno più dare.
Assolutamente da vedere!
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