I nutrizionisti ritengono che la dieta vegetariana (comprendente sia della dieta latto-ovo-vegetariana che vegana) non rappresenti un pericolo in gravidanza né per la donna né per il feto a patto che sia ben equilibrata.
E’ però importante sostituire le proteine animali con quelle vegetali che si possono ritrovare in molti cereali, legumi, frutta secca, soia, tofu, tempeh o miso. Attenzione al ferro essendo i cibi vegetali ricchi della forma non-eme, non assorbibile da parte del nostro organismo. Si deve quindi accompagnarli con cibi ricchi di vitamina C, evitarne l’associazione con cibi ricchi di calcio (latticini, acque minerali) o tannini (caffè, cioccolato, vino rosso) ed eliminare i fitati da legumi e cereali integrali tramite l’ammollo seguito da abbondanti risciacqui o la germogliazione, tecniche che limitano anche il sequestro dello zinco aumentando la sua biodisponibilità.
Per quanto riguarda il calcio (nel caso di dieta vegana) importante l’assunzione di verdure appartenenti alla famiglia delle Brassicacee: rucola, cicoria, dente di leone (tarassaco), agretti, foglie di rapa, indivia, cavolo rosso, lattuga, cavolo verde e cappuccio. Buone fonti i semi oleosi e legumi. Si consiglia inoltre l’assunzione di alimenti con aggiunta di tale oligoelemento ed acque minerali a elevato contenuto di calcio (oltre 300mg/L) e povere di sodio (inferiore a 50mg/L). Nota dolente la vitamina B12, presente principalmente in uova e latticini, ma anche in alcuni prodotti vegetali fermentati (ad esempio il tempeh) o la soia e gli hamburger vegetariani arricchiti con la vitamina B12. In gravidanza si consiglia comunque l’utilizzo di integratori alimentari.
Morale della favola: qualsiasi scelta alimentare deve essere rispettata purchè ben ponderata, soprattutto in gravidanza e allattamento, ed equilibrata. Per qualsiasi dubbio non esitate quindi a chiedere al vostro medico o ad esperti in nutrizione!
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