Qualche mese fa ho partecipato al bellissimo evento dell'Istituto Vivavoce (che è il Centro d'Eccellenza per il trattamento rieducativo della balbuzie) che trattava appunto di questo problema, e mi ero sempre ripromessa di affrontarlo in maniera più approfondita.
Balbuzie: di cosa si tratta
Nota anche con i nomi di disartria funzionale o disfemia, la balbuzie non è altro che un disturbo del linguaggio che fa sì che chi ne soffre sia portato a ripetere sillabe o parole intere (se non addirittura frasi). Il balbuziente non riesce a parlare in modo fluente, ed è involontariamente vittima di blocchi o di pause che gli impediscono di esprimere ciò che intende dire, pur avendo già formulato a mente i concetti e i pensieri da esprimere.
Bambini e balbuzie cause
A differenza di ciò che si è portati generalmente a credere, non sono ancora note le cause che determinano l'insorgere della balbuzie nei bambini. Dal sito dell'Istituto Vivavoce riportiamo "L’ipotesi più accreditata è che nelle persone che balbettano il sistema di controllo di tipo feedforward, responsabile dei comandi motori per produrre accuratamente il suono sia intatto: le persone che balbettano sono coscienti dei suoni appropriati e necessari che si intende produrre ai fini dell’eloquio.
D’altro canto, se il sistema di feedback sia uditivo che somatosensoriale non fornisce il feedback appropriato, può risultarne un comando non propriamente accurato, in quanto il comando feedforward non è allineato perfettamente alle informazioni provenienti dal feedback.
In quest’ottica la balbuzie può riflettere una tendenza eccessiva a dipendere dalle informazioni provenienti dal sistema di feedback durante la produzione del linguaggio, le quali tendono a inviare un segnale di riavvio al sistema di controllo feedforward, che a sua volta cerca di correggere il suono re-inizializzando la sillaba corrente."
Balbuzie temporanea nei bambini quanto dura
A questo punto per i genitori di un bambino che soffre di balbuzie temporanea è più che normale domandarsi quanto sia destinata a durare. In effetti non si balbetta per sempre, ma ogni caso fa storia a sé. Nel caso in cui la balbuzie si prolunghi per più di un anno, il consiglio è quello di rivolgersi al pediatra, il quale a sua volta segnalerà a quali specialisti far riferimento: ciò è importante a maggior ragione se il problema ha effetti anche sulla vita sociale del bambino, inducendolo a chiudersi in sé stesso, a evitare di parlare e a isolarsi. Il disturbo, comunque, può regredire in modo spontaneo e naturale anche 3 o 4 anni dopo essere comparso. Prima si ottiene la diagnosi di uno specialista e prima si può intervenire.
Balbuzie bambini 3 anni
La balbuzie nei bambini di 3 anni ad esempio non deve suscitare particolari preoccupazioni, nel senso che nei piccoli al di sotto dei 4 anni è piuttosto normale che si verifichino delle ripetizioni e dei prolungamenti del parlato, anche in maniera fisiologica. Meglio non allarmarsi prima del previsto, dunque, anche per non trasmettere ansia ai piccoli: il suggerimento è quello di attendere per verificare se e come il disturbo si evolva o sparisca.
Balbuzie bambini 6 anni
Diverso è il discorso per un bambino di 6 o più anni che balbetta: in tale circostanza non è sbagliato consultare un medico. In un centro ospedaliero dedicato alla cura dei disturbi del linguaggio gli specialisti incaricati saranno in grado di inquadrare il problema nel migliore dei modi e di affrontarlo in modo tale che esso non si trasformi in un ostacolo per la vita di relazione del bambino. Un logopedista, un neurologo e uno psicologo sono i professionisti che possono essere coinvolti per scongiurare la presenza di disturbi più gravi.
Balbuzie bambini quando intervenire
Quali sono, allora, le circostanze nelle quali è opportuno intervenire e attivarsi in modo concreto? Lo si deve fare nel caso in cui il bambino dimostri di essere a conoscenza del problema e consapevole delle difficoltà che lo stesso comporta: come detto, può succedere che la balbuzie inviti il piccolo a non voler parlare, magari per non essere preso in giro. Non solo: è opportuno non trascurare il problema anche in presenza di tremolii, di tic o di tensioni muscolari della bocca o della mandibola. Nel caso in cui in famiglia vi sia già chi ha palesato dei disturbi del linguaggio, poi, è consigliabile una segnalazione immediata al pediatra.
Balbuzie: come affrontarla? Ce lo dice l'Istituto Vivavoce
Il metodo innovativo dell'Istituto Vivavoce, ovvero il Metodo MRM-S (Muscarà Rehabilitation Method for Stuttering), non agisce direttamente sulla voce ma ha l’obiettivo di riprendere il controllo motorio di tutte le parti legate alla fonazione (lingua, labbra, diaframma, etc.), lavorando sulle aree principalmente coinvolte nel problema. Si tratta do un cambiamento permanente di comportamento attraverso la pratica che va ad agire su tutti i livelli, dalla respirazione alla fonazione, dall'articolazione al comportamento.
Ascoltare le storie di chi è riuscito ad affrontare questo problema, a riconquistare il proprio diritto di parola, aggiungo che è stato non solo importante ed educativo, ma anche commovente.
Ridare la parola a quanto pensavano di non riuscire più nemmeno ad ordinare un caffè al bar, è davvero un piccolo miracolo.
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