“La maternità è la gioia più grande nella vita di una donna”, “Il sorriso di tuo figlio ti ripagherà di tutti i sacrifici fatti”, “Quando il bambino nascerà saprai d’istinto come comportarti con lui”…
Queste ed altre frasi simili spesso giungono alle orecchie delle future mamme. Se durante la gravidanza la mamma può accogliere con entusiasmo e soddisfazione queste parole, nelle settimane successive al parto la stessa mamma può cominciare ad avere qualche perplessità in merito. Avere a che fare con un neonato può non essere sempre così semplice e gratificante come ci avevano fatto credere.
Il baby-blues
Nei giorni successivi al parto può capitare (o meglio capita al 70-80% delle neo mamme) di sentirsi tristi ed irritabili, di piangere senza motivo apparente, di sentirsi eccessivamente preoccupate per il bambino ed inadeguate per il nuovo ruolo di madre. Questi sono i sintomi di quello stato transitorio che viene chiamato “baby blues” (si risolve spontaneamente entro un paio di settimane dal parto), dovuto ad un fisiologico calo ormonale degli estrogeni e alla normale fase di adattamento in seguito alla nuova nascita. Ma cosa succede quando questi sintomi compaiono con una certa intensità nei mesi successivi al parto? Quando la sofferenza psicologica arriva ad un punto tale da poter parlare di Depressione post partum?
Depressione post partum: ecco i sintomi
I sintomi di questo tipo di Depressione si presentano entro un anno dal parto e sono:
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Umore depresso e/o irritabile
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Disturbi del sonno
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Perdita o aumento dell’appetito
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Difficoltà di concentrazione
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Ansia
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Sensi di colpa
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Sentimenti di inadeguatezza
La depressione post partum ha origine da un insieme di fattori: sociali, psicologici, biologici e relazionali. Ogni mamma ha la sua storia. Di fatto diventare madre implica un forte cambiamento di vita da più punti di vista e le aspettative, spesso irrealistiche, che accompagnano la mamma durante la gravidanza possono diventare un peso difficile da sostenere quando inevitabilmente si presentano le prime difficoltà dopo la nascita. La neo mamma può andare incontro ad un senso di fallimento quando si trova di fronte a dubbi o preoccupazioni che, invece, sono tipici di chi si trova ad “imparare” il mestiere di genitore. Frasi del tipo: “Ce l’hanno fatta tutte devi farcela anche tu” o “Siamo diventate tutte mamme” che ad alcuni possono sembrare incoraggianti, in realtà non fanno altro che aumentare il senso di colpa e inadeguatezza.
La vergogna di parlare del proprio stato
Spesso la mamma può provare vergogna ad esprimere questi vissuti. In realtà la condivisione e il confronto con il partner, con amici e familiari rappresentano un fattore di protezione nei confronti della comparsa dei sintomi. Per prevenire la depressione può anche essere utile per la neo mamma trovare del tempo da dedicare a se stessa e a delle attività piacevoli e prevedere, se possibile, un sostegno aggiuntivo nei mesi successivi al parto. Ricordiamo che quando la mamma non è serena sarà più difficile per lei costruire una relazione sana con il bambino. Inoltre anche la relazione di coppia e i rapporti con gli altri familiari potrebbero venir compromessi. Per questo è importante non trascurare la comparsa dei sintomi soprattutto se diventano costanti e duraturi. In questo caso è utile contattare uno psicologo o uno psicoterapeuta che aiuterà la mamma in questo delicato periodo della sua vita.
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