Si presenta con rash cutaneo, febbre alta e nausea. È contagiosa. Colpisce i bambini, soprattutto d’inverno. Stiamo parlando della scarlattina, una malattia esantematica infettiva.
Vediamo insieme come riconoscerla e come trattarla.
Scarlattina: cos’è e come riconoscerla
La scarlattina è una malattia esantematica (si presenta con un esantema, ovvero un’eruzione cutanea sulla pelle) e infettiva causata da un batterio, lo streptococco.
Si manifesta soprattutto nel periodo autunno-inverno e colpisce la fascia di età compresa fra i 5 e 15 anni.
La scarlattina inizia con mal di gola, febbre alta (38-40°C), mal di testa, vomito e dolori addominali. Dopo poche ore, al massimo un giorno, compare l’eruzione cutanea (rash scarlattinoso) caratterizzata da puntini rossi, fitti e ravvicinati e pelle ruvida.
Non sempre si manifesta in forma così aggressiva, spesso assume una forma più lieve e sfumata e non presenta febbre. Questa forma più attenuata si chiama scarlattinetta e risulta molto più difficile da diagnosticare.
Scarlattina: le zone del corpo più colpite.
Le zone prima colpite dalla scarlattina sono:
- Inguine;
- Ascelle;
- Tronco;
- Braccia;
- Gambe;
- Mani e piedi;
- successivamente è il volto ad arrossirsi, tranne la zona intorno alla bocca e il naso che, al contrario, risultano pallidi.
Controllare anche la lingua che, nei primi giorni, risulterà biancastra (a “fragola bianca”), poi diventerà rossa, con le papille gonfie (a “fragola rossa”).
Scarlattina: periodo di incubazione e durata
I primi sintomi di scarlattina compaiono tra i due e i cinque giorni dopo il contagio.
L’esantema dura 3-4 giorni, poi impallidisce; la febbre, i dolori addominali, la nausea iniziano a scomparire e subentra, per 10-20 giorni, la desquamazione della pelle, soprattutto in quelle zone maggiormente colpite, come i palmi e le dita delle mani e dei piedi.
Dopo l’inizio dell’antibiotico, il bambino dovrà aspettare due giorni per poter tornare a scuola (ovviamente, se in forma); se invece la malattia non viene trattata il contagio può durare anche tre settimane.
Scarlattina: diagnosi e cura
Già con l’evidenza dei primi sintomi, rash, febbre alta, nausea, il pediatra riuscirà a fare la diagnosi. Questa sarà confermata dal ritrovamento dello SBEGA nel tampone faringeo e dall’aumento degli anticorpi diretto contro lo streptococco.
La scarlattina è trattata con terapia antibiotica dalla durata di dieci giorni, necessaria per evitare il rischio di complicazioni.
In genere, infatti, non è una malattia grave, ma se non trattata può portare a conseguenze gravi.
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