Uno dei più grandi dilemmi di tutti i genitori di un bimbo appena nato è riuscire a capire di cosa ha bisogno.
Come ben sappiamo il pianto è la prima forma di linguaggio ma come interpretarlo e soprattutto come distinguere un pianto da fame da uno causato da un doloretto?
Proviamo a differenziare i vari pianti nel neonato, anche se inizialmente possono sembrare tutti uguali e magari variano solo nel timbro e nella frequenza. Non scoraggiatevi cari genitori, col tempo troverete il modo di capire il vostro bambino, anche se nei primi 4 mesi di vita il neonato piange una media di 2/3 ore al giorno!
1. Pianto da fame
È il pianto più importante, fatto di grida sempre più crescenti che difficilmente si placano con l’essere preso in braccio e accudito, ma solo se viene proposto il seno o il bibèron. Può succedere anche se il bambino ha mangiato mezz’ora prima, non è detto che non possa avere ancora fame. Importante sapere che il pianto è l’ultimo segnale della fame, quindi il bambino ci arriva stressato e spesso non riesce a poppare bene. Solitamente prima di arrivare al pianto il piccolo ha già mandato altri segnali, come girare la testa in cerca del seno, succhiarsi la mano o un dito o produrre un suono con il palato come quello del ciucciare.
2. Pianto invocatore
È il tipico pianto di quando il bambino vuole essere preso in braccio dalla sua mamma, inizia col gridare per 5/6 secondi, trattiene il pianto per circa 10 secondi in attesa che qualcuno venga a prenderlo, altrimenti riprendere a piangere. È un pianto importante, la ricerca del contatto, una necessità fondamentale per il neonato, non lasciamolo piangere e diffidate di chi vi dice che prenderà il vizio delle braccia.
3. Pianto per il pannolino sporco
È un pianto simile a un lamento e non disperato come quelli descritti sopra. Controllate in ogni caso sempre il pannolino così da poterlo rinfrescare ed evitare di lasciarlo a lungo con il sederino sporco.
4. Pianto da sonno
Il pianto da sonno è quello facilmente riconoscibile perché è quasi sempre accompagnato dallo sfregarsi gli occhi e da un lamento continuo.
5. Pianto per dolore
È il pianto che più fa preoccupare noi genitori, il bambino è inconsolabile, quasi urla il suo dolore, potrebbero essere le classiche coliche che solitamente si presentano al secondo mese di vita. Provate ad attaccare il bambino al seno, lo potrebbe aiutare a sentirsi più tranquillo e coccolato. Massaggiateli il pancino e tenetelo in braccio a pancia in giù, tendendo la vostra mano sotto il suo pancino, lo aiuterà a rilassarsi. Un altro ottimo metodo per chi la usa, è la fascia, mettete il vostro bambino in fascia e camminate all’aria aperta, lo farà sentire sicuro e pian piano si calmerà e addormenterà.
I motivi per cui piange un neonato sono diversi, ma siate fiduciosi, col passare delle settimane saprete interpretare questa forma di comunicazione. Una grande raccomandazione non scuotere mai il bambino e non scrollarlo, ricordatevi sempre di cullarlo con dolcezza e delicatezza e se piange sorridetegli teneramente, è l’unico modo che hanno per comunicare!
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