In una società come la nostra, frenetica e iper-stimolante, la noia assume sovente una valenza negativa, come fosse un vuoto da colmare. Ed ecco che i bambini, così come i propri genitori, non hanno un momento libero, sempre alle prese con diversi impegni che occupano tutti gli spazi possibili! È frequente, infatti, che i figli siano invitati a praticare diversi sport e a partecipare a varie attività dopo l’orario scolastico, già molto intenso e stancante. E così, appena un momento libero prende il sopravvento, i piccoli lamentano noia e si ritrovano in cerca di qualcosa da fare. Spesso, questi momenti sono allora prontamente riempiti dall’utilizzo di tv, videogiochi, da gadget a portata di mano o, in alcuni casi, anche da un consumo sregolato del cibo, che può assumere la funzione di compensazione del senso di vuoto provato.
Tuttavia, il tempo considerato vacuo può, in realtà, essere un’enorme risorsa e creare un luogo per l’immaginazione e la creatività: può, quindi, dar vita a uno spazio costruttivo, che stimola la fantasia del bambino. Infatti, non avere qualcosa di concreto da fare può spingere all’invenzione, alla creazione di qualcosa di nuovo. Genera, inoltre, uno spazio potenzialmente proficuo per momenti di condivisione con le figure di riferimento, ove è possibile giocare insieme e divertirsi, sfruttando gli spazi liberi delle agende, altrimenti colme di impegni per genitori e figli.
La noia può quindi rappresentare un’occasione di crescita: essere annoiati ci permette, infatti, di prestare attenzione al mondo esterno, in cerca di stimoli interessanti e che accrescano le nostre conoscenze. Lo stare da soli nella noia può però anche rappresentare un prezioso momento di introspezione, che spesso viene a mancare a causa dei continui stimoli offerti oggi dalla nostra società.
Il periodo di lockdown, costringendo a stare in casa, è stato per grandi e piccini un momento difficile, talvolta anche per il fatto di percepire proprio maggiore noia, ma ha permesso di riscoprirsi ricchi di risorse, anche quando sembrava di non avere nulla da fare. Sono diverse le persone che, grazie a questo delicato periodo, hanno scoperto o riscoperto passioni e interessi!
Che cosa può fare, quindi, un genitore di fronte alla noia dei bambini?
A questo proposito, è importante sottolineare come la noia non vada necessariamente combattuta ed è possibile permettere ai figli di affrontarla anche da soli, cercando autonomamente i modi giusti per gestirla. Sarebbe inoltre utile, per i piccoli, che il genitore riuscisse a “stare” in quei momenti e ad accogliere le emozioni negative che talvolta possono provare. Infatti, la spinta al fare, ereditata dalla nostra società, può diventare un espediente per evitare di fermarsi e di sentire, prendendo contatto con il proprio vissuto, non sempre impresa facile! Per quanto faticoso, è possibile quindi provare e riuscire a non trasmettere questa frenesia anche ai figli, concedendo di avere degli spazi tutti per sé e di dare sfogo alla creatività.
Che cosa succede, però, se il proprio bimbo non sembra particolarmente creativo? È bene ricordare che la creatività appartiene a tutti gli esseri umani, ma ha bisogno di un tempo dedicato e libero per essere coltivata, che sarà inoltre diverso per ciascuno, proprio come i tempi della crescita: la parola “noia”, che ci trasmette sensazioni negative, può allora essere vissuta come una preziosa occasione da non lasciarsi scappare e assumere il valore di uno spazio unico, personale e colmo di opportunità!
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