Cos’è un’emozione? È qualcosa che si ripete quotidianamente diverse volte, è un’esperienza, è una delle prime risposte del soggetto a ciò che accade intorno a lui, è un fenomeno che permette di sentirsi vivi e molto altro. Ciò che è certo è che le emozioni fanno parte della nostra vita già da quando siamo nella pancia della mamma: a partire dal terzo trimestre di gravidanza, infatti, il feto è in grado di sentire la voce materna, che ha su di lui un effetto calmante. Successivamente, nelle prime ore di vita, i neonati piangono in risposta alla fame o al dolore, producono suoni e contraggono il viso in espressioni che ricordano quelle delle emozioni di base, facendo quindi, in un certo senso, una primissima esperienza emotiva. Inoltre, le emozioni funzionano da spinta (o talvolta anche da freno) verso l’intersoggettività, ovvero verso il rapporto con gli altri, con il mondo familiare e sociale: fin da piccoli, i bambini vivono in questo senso esperienze, positive o negative, che definiscono il loro stare insieme agli altri. Pensiamo, ad esempio, al conforto che provano tra le braccia della mamma, al divertimento del solletico di papà, al senso di disagio davanti alla fame e alla sensazione di soddisfacimento quando il loro bisogno viene riconosciuto e accolto dall’adulto! Queste sono componenti fondamentali dell’esperienza emotiva perché attraverso l’incontro si può imparare a conoscere e ri-conoscere le proprie emozioni e quelle altrui.
Le emozioni ci scuotono e ci mettono in contatto con chi è più vicino a noi, per domandare loro di unirsi a questo momento, per condividere ciò che si sta provando oppure per chiedere di essere aiutati a contenerlo. Infatti, i bambini hanno spesso una naturale curiosità verso questo ambito, anche perché esso si fa sentire portando scompiglio a livello fisico: basti pensare all’aumento del battito cardiaco e della sudorazione, o allo scoppio delle lacrime.
Diventa quindi fondamentale imparare a distinguere, ascoltare e regolare le proprie emozioni: in questo risulta sicuramente determinante la propria particolarità soggettiva, ovvero il nostro essere unici, per il quale ognuno reagisce in modo diverso davanti allo stesso evento e prova emozioni con intensità differente. In aggiunta, nello sviluppo di una consapevolezza e di una capacità di regolazione, un ruolo rilevante lo gioca sicuramente anche l’intervento del genitore che, prestando per primo la giusta attenzione a questo fenomeno, può insegnare al figlio ad accogliere il proprio sentire.
Come ha mostrato, ad esempio, il film Pixar “Inside Out”, il mondo interno del soggetto è arredato da quelle che lo psicologo Paul Ekman nel 1992 ha definito come “emozioni primarie”, ossia gioia, tristezza, rabbia, paura e disgusto. Queste ultime interagiscono tra di loro creando nuovi colori e sfumature, ma non solo: scontrandosi e incontrandosi con gli eventi della vita, entrando in relazione con mamma e papà prima e con il resto della famiglia e della società poi, le emozioni diventano via via sempre più complesse e sociali. Infatti, crescendo, i bambini sviluppano anche vissuti e sentimenti come il senso di colpa o la vergogna, che emergono quando si tiene conto del giudizio delle altre persone. Perciò, è evidente come sin dai primi anni di vita i piccoli si confrontino con una serie di esperienze e incontri, che sono centrali per la crescita.
In conclusione, Il mondo dell’infanzia è ricco di emozioni e i bambini imparano a esplorarle accompagnati dalle figure di riferimento, chiamate anche loro a rapportarsi con nuove esigenze e sfide. Per questo, l’Associazione Pollicino ha creato il progetto “Le mie emozioni, le tue emozioni”, rivolto a bambini, genitori ed insegnanti, con gli obiettivi di stimolare una riflessione sullo sviluppo emotivo dei più piccoli e di accogliere i dubbi e le difficoltà di tutti gli attori coinvolti in questo percorso di crescita.
È dunque importante prestare la giusta attenzione all’universo dei sentimenti dei bambini, perché essi sono una guida per il mondo, permettono di strutturare e manifestare la propria personalità e sono parte fondamentale del benessere dell’individuo, fin dall’inizio.
Associazione Pollicino e Centro Crisi Genitori Onlus
Via Amedeo D’Aosta, 6 – Milano
info@pollicinoonlus.it - www.pollicinoonlus.it
800.644.622
Commenti