Occhi sgranati, viso pallido e voce tremante: “Mamma, papà, ho tanta paura!”.
Una situazione certamente capitata numerose volte ai genitori, che subito cercano di consolare il proprio figlio nel miglior modo possibile.
Scopriamo insieme cos’è la paura e cosa possono fare mamma e papà di fronte alla richiesta di aiuto del loro bambino.
Cos’è questa tanto temibile parola “paura”?
La paura è un’emozione, un’esperienza che il bambino prova fin da molto piccolo nel suo cammino di vita e che muta a seconda delle tappe evolutive.
Essa è, innanzitutto, una reazione fisica e psichica molto utile all’essere umano, poiché si struttura come un meccanismo di difesa. La paura infatti pone il soggetto in uno stato di allarme che gli consente di scegliere, in modo istintivo, tra l’attacco o la fuga, imparando a sviluppare la capacità di reazione e di vigilanza.
Da cosa può nascere?
Le paure dei bambini possono derivare:
· dalla percezione di minaccia del sé
· dal sentimento di impotenza di fronte all'assenza di controllo sulla realtà
· da esperienze negative
· dal sentirsi indifesi di fronte a spazi ed eventi percepiti come sconosciuti o potenzialmente pericolosi.
A mano a mano che i figli crescono, acquisendo maggiore sicurezza e confidenza con un mondo che imparano a conoscere, giorno dopo giorno, le paure mutano e si superano.
Quali paure?
Nel loro percorso di crescita, i bambini fanno esperienza di vari tipi di paure.
· La paura del buio: il bambino teme di non ritrovare ciò che ha lasciato la sera al suo risveglio. Sarà quindi importante rassicurare il proprio figlio e dargli alcuni mezzi di conforto, quali la compagnia del peluche preferito, o l'uso di una lucina lasciata accesa.
· La paura dell’abbandono, magari con l’entrata nella scuola. Infatti, all'asilo nido e alla scuola materna, i bambini correlano l'entrata nel contesto scolastico alla paura dell'abbandono da parte del genitore. Diventano quindi importanti quei piccoli “rituali” che permettono al bambino di staccarsi dalla mamma o dal papà con maggiore tranquillità e rassicurazione, come il momento del saluto, con gesti d'amore semplici e naturali, quali il bacio o l'abbraccio, e la serenità emotiva trasmessa al figlio dai genitori; gioca un ruolo essenziale anche la figura educativa che accoglie il bambino nel contesto classe, facendolo sentire protetto e contenuto in tale passaggio.
· La paura della morte, espressa con numerosi dubbi e domande. Le modalità per permettere un sano accompagnamento e una normale espressione dei propri vissuti in tali situazioni sono varie e personali, come dirgli che quella persona o quell'animale rimarranno nel suo cuore, o ancora che sono diventati stelle che vegliano su di lui. A partire dai 4 anni i bambini sono già consapevoli della differenza tra l'assenza temporanea e quella eterna. È sempre importante fornire risposte, magari con parole semplici e accessibili, alle domande dei bambini, anche quando ci sembra che certi temi siano troppo duri o difficili per loro.
· La paura di ciò che appare in tv o nei video. Spesso i bambini non riescono ancora ad elaborare e comprendere quanto viene trasmesso dalla televisione, soprattutto nel caso di immagini violente e catastrofiche. È bene quindi che possano essere supportati nella comprensione di quanto visto e che ci sia un monitoraggio dei genitori rispetto all’uso dei dispositivi tecnologici.
Cosa fare
È importante considerare le paure dei propri figli come una dimensione normale e legittima legata alla loro crescita. I bambini hanno bisogno di sentirsi accolti, ascoltati e di avere accanto a sé qualcuno che li aiuti a comprendere il mondo, ciò che non conoscono e che li spaventa: contenere dubbi e paure dei più piccoli li aiuterà ad esprimersi liberamente e trovare sicurezza in se stessi.
L'unione fa la forza! Ogni paura, accolta e ascoltata, potrà trovare la giusta via verso la sua risoluzione.
Associazione Pollicino e Centro Crisi Genitori Onlus
Via Amedeo D’Aosta, 6 – Milano
info@pollicinoonlus.it - www.pollicinoonlus.it
800.644.622
Commenti