Il momento del sonno è sicuramente uno dei momenti più intimi e delicati che sin da subito mette le mamme di fronte a grandi soddisfazioni ma anche, a volte, ad alcuni dubbi. Nei primi anni di vita del bambino è molto frequente che il sonno non sia regolare e, anche se con la crescita il ritmo sonno-veglia si stabilizza gradualmente, sono molti i neo-genitori che passano intere nottate in bianco nel tentativo di far calmare il loro bambino.
Oltre a dover affrontare la giornata con una carenza di sonno alle spalle, la mamma si trova anche a chiedersi se è normale che suo figlio ancora non riesca a dormire diverse ore senza svegliarsi o, comunque, se le sue modalità per gestire queste notti insonni sono più o meno appropriate.
Diversi studi concordano nell’affermare che la maggior parte dei disturbi del sonno nei bambini piccoli sia legato alle abitudini comportamentali piuttosto che a cause fisiologiche. In pratica il modo in cui si gestisce l’addormentamento e il risveglio notturno è fondamentale affinché sia i genitori che il bambino possano riposare tranquillamente.
E’ importante creare una routine al momento della messa a letto. Indossare il pigiama, mettersi a letto con il peluche preferito, raccontare una storia o cantare una filastrocca sono tutti riti che introducono gradualmente il bambino al momento del sonno che dovrebbero avvenire tutti i giorni indicativamente alla stessa ora. Quando i genitori lavorano tutto il giorno capita che siano “tentati” di sfruttare al massimo le ore serali per stare con il bambino con il rischio di ritardare l’ora della nanna. Non è facile per un genitore che è fuori casa tutto il giorno separarsi presto dal bambino ma è necessario trovare un equilibrio e mantenere una regolarità negli orari.
Gli studiosi ribadiscono l’importanza di far abituare presto il bambino a dormire nella sua culla o nel suo lettino. Il momento della nanna è per il bambino un momento di temporanea separazione dalle figure di riferimento ed in questo modo gli si trasmette il messaggio che è in grado di gestire in autonomia questo momento così importante. Frequenti nel bambino piccolo sono anche i risvegli notturni.
È stato notato che questi risvegli, per quanto bruschi e improvvisi, non sono sempre legati ad incubi o a paure, ma a volte sono anche indicativi di una giornata ricca di stimoli e nuove conquiste (ricordiamo con quanta velocità i bambini nei primi anni di vita cambiano e raggiungono nuove competenze e conoscenze a tutti i livelli).
Anche in questi casi sarebbe importante riaccompagnare il bambino nel sonno mantenendolo comunque nel suo lettino.
Questo spesso è difficile da fare per un genitore, un po’ per la stanchezza, un po’ per il senso di colpa che alcuni possono provare.
Non è sempre facile, soprattutto nel cuore della notte, trovare un equilibrio tra quello che si dovrebbe fare e quello che spontaneamente si vorrebbe fare.
È bene che il genitore si ponga come uno strumento regolatore per il sonno del bambino fornendo dei confini e delle certezze (presenza rassicurante, routine) ma mantenendo anche una certa elasticità e flessibilità perché, come ben sappiamo, ogni bambino ha i suoi bisogni e può, a suo modo, aver trascorso una giornata stressante.
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