Lo svezzamento è una grande avventura nel mondo dei sapori: un momento di confronto con il nuovo, un tuffo nell’ignoto per il bambino che conosce cibi, forme e odori inediti. Lo svezzamento è anche, però, un passo doppio: ci si svezza sempre in due! Mamma e bambino infatti affrontano insieme il distacco dal seno materno o dal biberon per approdare alle prime pappe e al cucchiaino.
Lo svezzamento comporta la sostituzione dell’alimentazione a base di latte con pietanze solide e liquide. In genere inizia verso i 4/6 mesi, ma è anche una libera scelta della diade madre-bambino quando affrontarlo, in base alle esigenze e al sentire di entrambi. Lo svezzamento parte col permettere al piccolo di familiarizzare col cibo fatto a pezzetti, mettendoli ad esempio davanti a lui al fine di sollecitarne l’interesse e, da un punto di vista pratico, la loro sperimentazione con le mani e la bocca. Niente paura se si sporca, gli sarà utile per fare confidenza col nuovo arrivato! È importante, soprattutto, non insistere troppo qualora il bambino non gradisca un cibo, poiché solitamente l’insistenza genera resistenza.
È tipicamente con la frutta che si comincia! Introdurre un frutto come merenda al di fuori delle poppate è il primo passo che apre al concetto di cibo non più solo liquido.
In questo processo di passaggi e conquiste, inoltre, l'acquisizione del piccolo della capacità di restare seduto coadiuva lo svezzamento, poiché sempre più ottiene autonomia e una nuova visuale dell’ambiente che lo circonda. Infatti, la visione del cibo a pezzetti davanti a lui e l’esempio offerto dagli altri seduti a tavola sono utili per sviluppare fiducia verso pietanze inedite. Per l’appunto, l’ambiente circostante è di grande rilevanza: non solo lo spazio geografico, ma anche le persone che lo popolano e che circondano il bambino, le quali è importante che possano essere pazienti e che possano trasmettere fiducia nella gestione dello svezzamento anche in piena autonomia.
È possibile che il trovare subito un cucchiaino di metallo, freddo e duro, possa rendere più difficile il dover lasciare l’oggetto d’amore prediletto (il seno) per un percorso ignoto. Per tale ragione, tra i consigli utili vi è proprio l’utilizzo di cucchiaini di gomma, al fine di mediare tra la morbidezza e il calore del seno materno e le posate di acciaio. Lo svezzamento, del resto, può essere faticoso perché rappresenta l’inizio del percorso di separazione fisica e mentale tra genitore e figlio. Per meglio dire, si tratta di un passo importante per la fuoriuscita dalla relazione simbiotica che lega la diade. Per madre e bambino, lo svezzamento consiste, dunque, in una disponibilità a rinunciare reciprocamente a qualcosa dell’altro. Per tale ragione, è bene che avvenga per entrambi in modo graduale al fine di sviluppare l’autonomia del piccolo dalla mamma e della mamma dal piccolo. È proprio qui che subentra il ruolo del padre, il quale si inserisce nella diade coadiuvando il distacco progressivo tra i due e introducendo quindi un terzo nella relazione.
Lo svezzamento, in conclusione, è un momento cruciale che segna in particolare bambino e madre. Per questo è importante che quest’ultima si senta pronta ad affrontarlo, così da avere la possibilità di offrire la sua vicinanza al figlio o alla figlia per lasciarlo, o lasciarla, andare in un viaggio tra i sapori, dove comprenderà che il cibo ha diversi gusti oltre a quello del latte. Questa conoscenza potrà essere poi, in qualche modo, uno dei precursori di un’altra comprensione: come il cibo ha più sapori, forme, odori anche le persone hanno infatti più stati d’animo, emozioni, opinioni.
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