OMS e allattamento al seno: ecco cosa dice l'Organizzazione mondiale della sanità!
“…L’allattamento è la norma biologica per la specie umana, il modo normale di nutrire i neonati e rappresenta una pratica che agisce in maniera determinante sulla salute degli individui e, dunque, delle popolazioni…”. [ISS - Istituto Superiore di Sanità]
Questa è la definizione che l’ISS da dell’allattamento, ma sarebbe riduttivo definirlo solo come processo di nutrimento, come sola produzione di latte da parte della ghiandola mammaria; l’allattamento al seno è l’atto più naturale, spontaneo, importante, dolce e amorevole che una mamma può fare nei confronti di suo figlio.
Nonostante sia così naturale e spontaneo è ancora per motivi socio-economici e culturali motivo di dibattiti e discussioni, tanto che ci è voluta l’OMS per sancire delle raccomandazioni e dei consigli su come gestire questo momento cosi delicato nella vita di una giovane mamma.
OMS E ALLATTAMENTO: LE FONTI UFFICIALI COSA DICONO?
· Il latte che la mamma produce è un latte unico, inimitabile, specifico per il proprio bambino, con una composizione ideale per le sue esigenze nutritive e di sviluppo;
· Il latte materno è ricco di sostanze biologicamente attive che aiutano la digestione del bambino, rinforzano il suo sistema immunitario in maniera permanente, maturano il sistema nervoso e gli altri organi;
· Il latte materno fin dai primi giorni è un alimento prezioso perchè ricco di anticorpi e soddisfa le necessità nutritive del neonato, inoltre è sempre pronto per l’uso, alla giusta temperatura e igienico;
· L’allattamento al seno andrebbe effettuato in maniera esclusiva fino al compimento del 6° mese di vita;
· E' importante inoltre che il latte materno rimanga la scelta prioritaria anche dopo l’introduzione di alimenti complementari, fino ai due anni di vita ed oltre, e comunque finché mamma e bambino lo desiderino
· L’allattamento è importante perché porta comprovati benefici alla salute della mamma, tra cui un maggiore legame mamma-bambino, riduzione del sanguinamento dopo il parto e protezione verso alcune malattie come diabete, osteoporosi e cancro a seno e ovaie.
OMS: Progetto Ospedale amico del bambino
L’OMS poi insieme all’UNICEF a creato il progetto “Ospedale amico del bambino” definito proprio dall’UNICEF: “parte di quei programmi internazionali che aiutano i servizi sanitari a migliorare le pratiche assistenziali rendendo protagonisti i genitori e sostenendoli nelle scelte per l’alimentazione e la cura dei propri bambini”; secondo tale progetto, i vari ospedali aderenti devono rispettare alcune norme sull’allattamento stabilite proprio dall’OMS in 10 passi:
1. Definire un protocollo scritto per la promozione dell’allattamento al seno da far conoscere a tutto il personale sanitario.
2. Addestrare il personale sanitario affinché possa mettere in pratica tale protocollo.
3. Informare le donne già durante la gravidanza sui vantaggi e sulla conduzione dell’allattamento al seno.
4. Aiutare le madri perché comincino ad allattare al seno entro mezz’ora dal parto.
5. Mostrare alle madri come allattare e come mantenere la produzione di latte anche in caso di separazione dal neonato.
6. Non somministrare ai neonati alimenti o liquidi diversi dal latte materno, salvo indicazioni mediche.
7. Praticare il rooming-in, permettere cioè alla madre e al bambino di restare insieme 24 ore su 24 durante la permanenza in ospedale.
8. Incoraggiare l’allattamento al seno a richiesta.
9. Non dare tettarelle artificiali o succhiotti durante il periodo dell’allattamento.
10. Favorire lo stabilirsi di gruppi di sostegno all’allattamento al seno ai quali le madri possano rivolgersi dopo la dimissione dall’ospedale o dalla clinica.
Insomma mamme, di lavoro sull’allattamento al seno ne è stato fatto molto, ma non per mettere in difficoltà voi mamme su quello che già di per se facile non è, ma quanto per far ritornare alla naturalità e alla spontaneità quel processo che è già dentro di noi in quanto “animali”, ma che magari nel tempo è stato perso e ha fatto dimenticare un po’ a noi donne uno dei più grandi doni che abbiamo insito dentro, cioè l’istinto materno.
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