Articolo del Dott. Marco Pascarella e della Dottoressa Valentina Cannella
01/04/2020 - L’emergenza coronavirus (COVID-19) sta dimostrando a tutti noi che cambiare alcune delle nostre abitudini non è poi così male: la natura si riprende la sua posizione di protagonista, togliendo all’essere umano quel senso di illusoria onnipotenza. Si riscopre il piacere di stare in famiglia, mentre medici, infermieri e tutto il personale sanitario vengono stimati come meritano; l’Italia, una volta conosciuta come il Paese di santi, poeti e navigatori, oggi si trasforma nel Paese delle tre P… pizzaioli, pasticceri e panettieri (rigorosamente in casa!).
Niente contatti, niente abbracci, tantomeno strette di mano, ma ci sono delle alternative virtuali che ci permettono di mantenere vive le relazioni, anche a costo di pagare un prezzo molto alto. Questo è il caso del vamping e del sexting, pratiche che negli ultimi anni hanno visto un incremento esponenziale in tutto il mondo.
Vamping e del sexting: di cosa si tratta
Il termine vamping fa riferimento ad una caratteristica tipica dei vampiri, ovvero quella di rimanere svegli durante le ore notturne. I risultati ottenuti da recenti indagini svolte dall’Osservatorio Nazionale Adolescenza, evidenziano che 6 adolescenti su 10 e 4 preadolescenti su 10 rimangono svegli fino all’alba a chattare, giocare e tenere contatti con gli altri utenti presenti in rete. È emerso, inoltre, che un 15% si sveglia sistematicamente per controllare le notifiche sui social network.
Questi comportamenti influenzano negativamente la qualità e la quantità del sonno, modificando il ciclo sonno/veglia, fino a causare marcate difficoltà di concentrazione e di attenzione che possono gravare in maniera significativa sul rendimento scolastico. Inoltre, tutto questo favorisce l’insorgenza di stati ansiosi, oscillazioni dell’umore e calo della motivazione.
I fattori legati alla diffusione di questo fenomeno sono molteplici, ma alcuni risultano maggiormente significativi, come il minor controllo genitoriale durante le ore notturne (maggiore privacy e assenza di interruzioni), o il maggior tempo libero da spendere in rete (anche se ovviamente in questo periodo il tempo libero non manca).
Il termine sexting, invece, nasce dalla fusione di due termini inglesi, sex e texting, e sta ad indicare l’invio e/o la ricezione di messaggi, immagini o video sessualmente espliciti veicolati attraverso il cellulare, il computer o altri media. Spesso il sexting viene praticato proprio durante le ore notturne, alimentando così un circolo vizioso con il fenomeno del vamping.
Secondo i dati di EU Kids Online 2020, la percentuale di adolescenti tra i 12 e i 16 anni che ha ricevuto un messaggio a contenuto sessuale nell’ultimo anno varia tra l’8% dell’Italia e il 39% delle Fiandre, con una maggiore frequenza tra i 15 e i 16 anni. L’invio di questi messaggi è meno diffuso rispetto alla ricezione, e varia dall’1% della Francia al 18% della Germania. Secondo la dottoressa Eva Claudia Cosentino, Vice Questore, Direttrice del Centro Nazionale per il Contrasto alla Pedopornografia Online (C.N.C.P.O.) “il sexting è un fenomeno in aumento. Nel 2018 i casi sono stati circa una quarantina, e tra il 2019 ed i primi mesi del 2020 i casi segnalati sono già 93, quindi sono raddoppiati”, senza considerare i casi che non vengono denunciati. Le ragazze tendono a essere più coinvolte e hanno una maggiore probabilità di entrare a contatto con il sexting. Inoltre, per queste ultime, è determinante il fatto che il sexting sia socialmente accettato: quando percepiscono che le richieste sono comuni tra i loro coetanei, hanno maggiori probabilità di mettere in atto questa pratica.
Cyberbullismo e detenzione di materiale pedopornografico
In questo periodo dove il contatto fisico tra i ragazzi è praticamente impossibile a causa delle limitazioni agli spostamenti, il sexting diviene una pratica largamente utilizzata. Alcuni ragazzi sono precoci, disinformati, impulsivi, incauti, non sempre innamorati e molto spesso confusi. La loro voglia di esplorare la propria e l’altrui sessualità è inversamente proporzionale alla formazione e all’informazione sessuologica.
Anche se il sexting consensuale non rappresenta di per sé un reato, è comunque molto rischioso ed espone a pericolosi comportamenti di vittimizzazione, come l’adescamento online, il cyberbullismo, la detenzione di materiale pedopornografico e in ultima analisi il revenge porn.
È proprio su quest’ultima pratica che ci dobbiamo soffermare in maniera particolare. Il revenge porn, molto spesso conseguente al sexting, si riferisce alla condivisione online di materiale sessualmente esplicito per scopi vendicativi dopo la fine di una relazione, in assenza di consenso del partner.
A tal proposito, gli adolescenti rappresentano un gruppo vulnerabile a causa della loro limitata capacità di autoregolazione, elevata suscettibilità a pressioni tra pari e crescente curiosità sessuale. Può capitare che un semplice “gioco” finisca male e che alcune foto o video compiano in chat o all’interno di siti a contenuto pornografico (whatsapp, telegram, tik tok, famosi siti pornografici).
Oltre alle conseguenze sentimentali, relazionali e, in alcuni casi, anche legali, vi è una gamma di problematiche psicologiche legate all’ansia e alle oscillazioni umorali degli adolescenti.
Sexting e ansia
In riferimento a ciò, esiste un’ampia letteratura che esplora la relazione tra comportamenti di sexting e sintomi legati all’ansia. Uno studio di Chaudhary e colleghi, ha evidenziato che i giovani che avevano riferito di aver intrapreso pratiche di sexting, percepivano una maggiore sintomatologia ansiosa: su un campione di 1760 ragazzi, il 61% esperiva sintomi di natura ansiogena. Allo stesso modo, Cooper et al., hanno riscontrato un’alta pervasività di rabbia, tristezza e disturbi d’ansia in un campione di popolazione adolescente che praticava sexting.
Conoscere il sexting permette a genitori e adolescenti di gestire le attività online con consapevolezza e responsabilità; per poter raggiungere questa consapevolezza è necessario il confronto tra le figure genitoriali e i ragazzi in merito a tematiche legate alla sfera della sessualità, all’importanza del proprio corpo e alla sicurezza informatica.
Patchin e Hinduja hanno stilato una sorta di vademecum che non demonizza la pratica del sexting, ma permette di gestirla (sappiamo come sono fatti gli adolescenti: se una cosa viene vietata, dopo poco tempo la fanno!), elencando 10 indicazioni per restare in sicurezza, che possono essere condivise con ragazze e ragazzi sia a casa, sia nei contesti formali come quello scolastico:
Come mantenersi in sicurezza
1. Se qualcuno ti invia una foto, un messaggio o un video a sfondo sessuale, non inoltrarlo - o mostrarlo – a chiunque altro. Questo potrebbe essere considerato una condivisione non consensuale di pornografia e ci sono leggi che la proibiscono e che stabiliscono sanzioni gravi (specialmente se l'immagine ritrae un minore);
2. Se invii a qualcuno una foto, un messaggio o un video a sfondo sessuale, assicurati che si tratti di qualcuno che conosci e di cui ti fidi. Il catfishing - in cui qualcuno crea un profilo fittizio o una falsa identità per attirarti in una relazione affettiva fraudolenta (e, spesso, per inviare contenuti sessualmente espliciti) - accade più spesso di quanto pensi;
3. Non inviare immagini a qualcuno che non sei sicuro vorrebbe vederle (assicurati di ricevere il consenso testuale che sia interessato);
4. Valuta le foto scattate in camera da letto. Si tratta di un genere di fotografia che implica suggestioni piuttosto che messaggi espliciti. Non inviare mai immagini di nudo, ma copri le parti più intime. Possono ancora risultare confidenziali e provocanti ma mancano dell'ovvia nudità che potrebbe metterti nei guai;
5. Non includere mai il tuo viso. Certo, le immagini non sono immediatamente collegabili a te ma alcune reti sociali digitali hanno sofisticati algoritmi di riconoscimento facciale che ti taggano automaticamente in qualsiasi foto che vorresti restasse privata;
6. Assicurati che le immagini non includano tatuaggi, date di nascita, cicatrici o altre caratteristiche che potrebbero collegarle a te. Considera anche l'ambiente circostante. Le foto in camera da letto potrebbero, ad esempio, includere quadri o mobili che altri riconoscono;
7. Disattiva i servizi di localizzazione del tuo dispositivo per tutte le tue app di reti sociali digitali, assicurati che le tue foto non vengano automaticamente taggate con la tua posizione o il tuo nome utente ed elimina eventuali metadati collegati digitalmente all'immagine;
8. Se sei sotto pressione o minaccia perché ti è stato richiesto un selfie nuda/o, quando è possibile raccogli le prove. Avere prove digitali (come le schermate dei messaggi di testo) di qualsiasi pericolo o sextortion aiuterà le forze dell'ordine nelle loro indagini e nelle eventuali azioni penali e permetterà ai siti delle reti sociali digitali di segnalare e cancellare i profili;
9. Utilizza app che consentono di eliminare automaticamente e in modo sicuro le immagini inviate;
10. Assicurati di eliminare prontamente eventuali foto o video espliciti dal tuo dispositivo. Questo vale sia per i selfie sia per le foto ricevute da qualcun altro. Avere immagini memorizzate sul tuo dispositivo aumenta la probabilità che un genitore, la polizia o un hacker le trovino. Possedere immagini di nudi di minorenni può avere conseguenze penali.
Insegniamo ai ragazzi come gestire al meglio loro stessi
Gestire al meglio la noia in questo periodo faticoso non è semplice per gli adulti, figuriamoci per i ragazzi! Sarebbe deleterio non capire i loro bisogni e vietare, proprio in questo momento, l’utilizzo dei dispositivi digitali. Sicuramente una comunicazione efficace tra genitori e figli, basata sulla negoziazione di regole, spazi ed orari, può rappresentare la strategia vincente. Inoltre, un’altra strategia efficace per la gestione della noia consiste nell’offrire delle alternative valide ai dispositivi digitali (movimento, musica, giochi da tavolo, letture, disegno, cucina, scambio di idee …), partendo dal presupposto che è necessario conoscere, almeno in parte, gusti e abitudini dei ragazzi. È importante essere qualitativamente presenti nell’adolescenza dei figli con discrezione, in modo da configurarsi come dei modelli su cui poter fare affidamento nel caso si presentino dubbi, bisogni o necessità. L’obiettivo è quello di essere protagonisti insieme ai nostri ragazzi, sfruttando al meglio questo periodo di quarantena per migliorare le nostre abitudini relazionali.
Psicologo e formatore presso gli istituti scolastici; laureato con il massimo dei voti in Psicologia presso l’Università degli Studi di Torino.
Presidente e fondatore dell’Associazione COGITO – APS e membro dell’associazione RED (Rete Educazione Digitale).
Iscritto all’Ordine degli Psicologi della Regione Marche (n. 2594).
Master di II livello con qualifica di Esperto in Neuropsicologia e Neuroscienze Cliniche.
Perfezionato in Criminologia e Psicologia Investigativa.
Ex docente a contratto di Psicologia Clinica presso l’Università degli Studi di Macerata.
Responsabile del progetto “Life Skills – abilità per la vita”.
Dottoressa in Psicologia Cognitiva ed esperta in Neuropsicologia dell’Età Evolutiva. Segretario e fondatore dell’Associazione “COGITO – APS” e membro dell’associazione RED (Rete Educazione Digitale). Laureata in Psicologia Cognitiva con il massimo dei voti presso l’Università degli Studi “G. D’Annunzio” di Chieti-Pescara. Master universitario di I livello in Neuropsicologia dell’Età Evolutiva conseguito presso l’università LUMSA di Roma. Corso di Alta formazione in Neuropsicologia Clinica presso il centro MENS IURIS di Prato.
Riferimenti bibliografici e sitografici:
Chaudhary, P.; Peskin, M.; Temple, J.R.; Addy, R.C.; Baumler, E.; Shegog, R. Sexting and Mental Health:A School-based Longitudinal Study Among Youth in Texas.J. Appl. Res. Child. Inf. Policy Child Risk2017,8, 11.
Cooper, K.; Quayle, E.; Jonsson, L.; Svedin, C.G. Adolescents and self-taken sexual images: A review of theliterature.Comput. Hum. Behav.2016,55, 706–716.
Barrense-Dias, Y.; Berchtoldm, A.; Surís, J.-C.; Akre, C. Sexting and the definition issue.J. Adolesc. Health2017,61, 544–554.
https://www.valigiablu.it/educazione-sexting-adolescenti/
https://www.idego.it/sex-e-web/sexting-la-tecnologia-puo-fare-bene-allamore/
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