Conoscete il movimento tradwife? Si tratta di donne che hanno scelto di lasciare il lavoro per occuparsi di casa, figli e marito. Non è sicuramente una novità, direte voi: anche in Italia in molte si trovano a fare questa scelta. Leggendo però le loro parole, a me è suonato in testa un campanello d’allarme.
Perché la vita sana e i valori veri che queste donne perseguono, sono in realtà quelli che film e pubblicità americani degli anni ’50 che siamo stati abituati a immaginare come reali, quando invece di tratta solamente di scelte di marketing fatte a tavolino al momento di impostare campagne pubblicitarie.
L’altro campanello d’allarme è l’uso del concetto di “sottomissione”: Alena Kate Pettitt che è una delle più note (sui social) rappresentanti di questo stile di vita usa proprio la parola sottomissione per parlare del suo rapporto con il marito. Lui porta i soldi a casa, lui prende le decisioni più importanti, le sue esigenze vengono prima di tutto. Lui “è il re della casa”.
Le tradwife si considerano le femministe per eccellenza, le anticonformiste che hanno deciso di andare in contro tendenza, quando, se si volesse approfondire, di femminismo in queste idee così vicine alla cultura patriarcale non c’è davvero nulla.
Le tradwife quindi, con il grembiule, il filo di perle, il drink per il marito che torna stanco dal lavoro sono probabilmente la facciata ripulita (e perfetta da postare sui social) di un conservatorismo profondo e radicato, che più volte ha bofonchiato che le donne rubano il lavoro agli uomini, che i figli senza una madre h24 al seguito crescono male, che se gli uomini picchiano le donne è perché le donne non sono più quelle di una volta.
In questa visione ideale da tradwife poi, spariscono come cancellate da un colpo di spugna le mamme single, quelle che crescono un figlio da sole e che volenti o nolenti devono lavorare. E che non è detto non siano in grado di cucinare cibo sano o crescere con amore i propri figli.
La vera libertà resta, a mio dire, quella che ti rende felice: anche se è difficile che qualcuno possa affrontare la vita facendo solo esattamente quello che sente più affine. C’è tutto un equilibrio da mantenere: ma qualsiasi cosa scegliamo di essere o di fare, nessuno potrà pensare di soffocare la nostra personalità e il nostro modo di essere.
Nemmeno con un grazioso filo di perle.
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