Il 9 maggio 1978, mentre io a quasi 5 mesi iniziavo a scoprire il mondo, mia madre ascoltava impietrita la notizia del ritrovamento del cadavere di Aldo Moro in via Caetani a Roma.
Nelle stesse ore Peppino Impastato, venti anni appena, si “Suicidava” con una montagna di tritolo dopo essersi legato sui binari di un treno. Ma questo, dice mia madre, non lo raccontò nessuno. Peppino Impastato, che parlava apertamente di Mafia, che con i parenti mafiosi aveva rotto i rapporti, aveva un fratello giornalista e una madre, Felicia, che non si rasssegnò a far finta di niente. E dopo tanti anni, 22 per l'esattezza, il mandante Gaetano Badalamenti ebbe l'ergastolo.
Che successe a Moro, ancora nessuno lo sa con certezza. C'erano dei ragazzotti di buona famiglia, annoiati e sfigati, che invece di spararsi i selfie a testa in giù sui palazzi, come va di moda oggi, iniziarono a sparare alle persone. Le Brigate Rosse, che si dichiaravano amiche degli operai e che gli operai schifavano, divennero il braccio armato di uno Stato deciso a liberarsi di chi lo stava guidando verso il compromesso storico.
Il 5 maggio 1978, Aldo Moro scriveva alla moglie: «Siamo ormai credo al momento conclusivo... Resta solo da riconoscere che tu avevi ragione... vorrei restasse ben chiara la piena responsabilità della DC con il suo assurdo e incredibile comportamento... si deve rifiutare eventuale medaglia... c'è in questo momento un'infinita tenerezza per voi... uniti nel mio ricordo vivere insieme... vorrei capire con i miei piccoli occhi mortali come ci si vedrà dopo. Se ci fosse luce sarebbe bellissimo.»
Ma quando, quando ci sarà un po' di luce per noi Italiani?
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