La perdita delle acque o chiamata in termini tecnici rottura prematura delle membrane (acronimo PROM) è quel fenomeno in cui viene a rompersi il sacchetto – o membrana amniocoriale – in cui è contenuto il bambino nella pancia della mamma, con conseguente fuoriuscita di liquido amniotico.
Liquido amniotico, cos'è e a cosa serve
Il liquido amniotico è quella “sostanza” in cui è immerso il feto, ed è composto soprattutto da acqua, lanugine, cellule fetali e vernice caseosa. Esso svolge delle importanti funzioni, le principali sono:
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Proteggere il bambino dagli urti (pressione e compressione);
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Fare da scudo da germi e batteri;
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Regolare la temperatura all’interno del sacco amniotico.
Sacco amniotico: quando può rompersi?
Questo “sacchetto” può rompersi in diversi momenti: prima della fine della gravidanza (anche in epoche molto precoci), a ridosso dell’inizio del travaglio di parto o a travaglio già avviato; questo fenomeno è del tutto indolore per la donna, l’unico inconveniente è quello di avere l’impressione di essersi fatte la pipì addosso, in quanto in caso di rottura “franca” ci si sente bagnate fino alle caviglie.
In altri casi la rottura può definirsi “alta” e possiamo trovarci di fronte a piccole perdite facilmente scambiabili per urina o perdite vaginali; in questi casi dobbiamo però tenere conto del fatto che in condizioni normali il liquido amniotico è incolore e inodore, a differenza di altre tipologie di perdite, e se ci troviamo di fronte a questo tipo di rottura potrà essere utile applicare un panno di cotone asciutto sullo slip, che controllato a 30 minuti di distanza dall’applicazione, se bagnato, potrà esserci d’aiuto ad identificare la rottura del sacco amniotico.
Comunque ogni qual volta che si è in dubbio di aver perso le acque è opportuno recarsi in ospedale, a maggior ragione se il liquido che si vede scolare è di colore rosso o verde in quanto è possibile andare in contro a sofferenza fetale, pertanto mamma e bambino devono essere controllati al più presto!
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