Quando aspettavamo nostro figlio sognavamo continuamente scene idilliache di momenti da trascorrere insieme a lui: immaginavamo che la mattina ci saremmo svegliate insieme dopo una ristoratrice notte di sonno, in pochi minuti l’avremmo allattato (senza nessun dolore eh), e poi bellissime e felici a pochi giorni dal parto ce ne saremmo andate a fare una bella passeggiati per mostrarci splendenti al mondo insieme a lui. Ma poi, nella realtà, è andata davvero così??
1. IL TRIO: COME AVREBBE DOVUTO ESSERE
Il Trio si è rivelato davvero un ottimo acquisto! Pratico, veloce da aprire e chiudere, con due mosse lo carichiamo nel portabagagli. È davvero leggero ed elegante! Possiamo arrivare subito ai giardinetti o dove fare la passeggiata senza nessuno problema, e se dobbiamo caricarlo in macchina non c’è nessun problema
IL TRIO: COME è STATO NELLA REALTà
Questo maledetto Trio costa più di un figlio agli studi e già lo odiamo. Per aprirlo e chiuderlo serve una laurea con specializzazione, va smontato in venti pezzi che poi lo dobbiamo riassemblare in mezzo alla strada una volta scesi dalla macchina. Nel portabagagli non ci sta: anche perché noi non ce l’abbiamo un portabagagli nella macchina, comptrata quando ancora i figli più belli erano quelli con cui non avevamo niente a che fare. E a che serviva, quando eravamo da sole? Dobbiamo quindi legarlo davanti come fosse un passeggero, oppure occupare tutto il retro. Che poi non c’entra il figlio. Alla fine quel chilometro dai giardinetti lo facciamo a piedi.
2. L’USCITA DA CASA, COME AVREBBE DOVUTO ESSERE
Il piccolino ha mangiato, è cambiato, pulito e dorme come un angelo. Lo carichiamo in macchina o partiamo a piedi, verso una rilassante passeggiata.
L’USCITA DA CASA, COME è REALMENTE
Lo abbiamo appena sfamato, cambiato, non ha dolori, non gli manca niente eppure urla come una sirena. Non appena lo adagiamo sulla navetta raddoppia gli strilli. Lo solleviamo e smette. Lo appoggiamo e ricomincia. Quando piange un po’ meno riusciamo a caricarlo in macchina. Siamo talmente sudate che anche a gennaio possiamo stare tranquillamente in t-shirt. Attimo di silenzio: il pannolino è di nuovo pieno. Ritorniamo al via e ricominciamo da capo.
3. IL NOSTRO ASPETTO: COME AVREMMO VOLUTO CHE FOSSE
A qualche settimana dal parto abbiamo praticamente riconquistato la forma fisica, a parte un po’ di pancetta (fisiologica) e due taglie di reggiseno in più. Camminando ci specchiamo nelle vetrine con un certo orgoglio.
IL NOSTRO ASPETTO: COM’è NELLA REALTà
La forma fisica pre gravidanza è ancora un miraggio. Abbiamo l’armadio pieno di abiti che ovviamente non ci stanno e l’unica soluzione e mettere le stesse cose dell’ultimo mese di gravidanza. Quando passiamo davanti ad una vetrina che ci riflette, acceleriamo il passo.
4.INCONTRARE GENTE: COME AVREBBE DOVUTO ESSERE
Ai giardinetti incontriamo qualche conoscente. Ci fanno i complimenti, ci dicono che il bambino è bellissimo ed è il nostro ritratto, e che noi siamo raggianti. Ci sentiamo la regina del mondo.
INCONTRARE GENTE: COM’è NELLA REALTA’
Dopo aver faticosamente raggiunto la meta, facciamo la famosa passeggiata e ci sistemiamo su una panchina. I conoscenti ci dicono, nell'ordine: che bel maschietto! (ed è una femmina, vestita di rosa, in un passeggino fucsia), dai non preoccuparti, quando crescono diventano più belli, ehi, è proprio il ritratto di tua suocera!! I più distratti, che non notano il passeggino, ci chiedono a quando il lieto evento. Iniziamo a rimpiangere profondamente di essere uscite di casa.
Quindi ci dirigiamo verso casa e …miracolo: una volta arrivate il pargolo dorme: e noi ci possiamo regalare un massaggio defaticante con il Gel Defaticante Gambe Mustela, che rilassa e dona una sensazione di sollievo immediata alle gambe stanche!!
Domani ci riproveremo: e piano piano riusciremo a trovare la routine perfetta.
Ma forse voi siete state più fortunate…Com'è stata la vostra prima uscita con il pargolo?
POST IN COLLABORAZIONE CON MUSTELA!!
Commenti