Ci sono cose che non confesseresti mai a nessuno: soprattutto ai figli. Che però tra noi mamme si possono dire. Quando aspettiamo un bambino, quando cresce dentro di noi, quando facciamo progetti per il futuro, possiamo immaginare un sacco di cose. Sappiamo che sarà il più bello del mondo, sappiamo che saremmo pronte a dare la vita per lui. Sappiamo che crescerà e diventerà grande: ma nessuno ci dice che razza di trauma è il passaggio da una fase di crescita all’altra. Quando tu vorresti urlare NON SONO PRONTA: e invece stai zitta e sorridi.
IL PARTO: NON SONO PRONTA!
Sì lo so, la maggior parte di noi, arrivata a fine corsa con pance grosse come carriarmati, non vedeva l’ora di partorire il pargolo. Eppure nell’istante in cui ce l’hai tra le braccia, quando arriva l’orda dei parenti e la suocera inizia a dire “Il mio figlioletto” e non te lo vorrebbe ridare nemmeno per allattarlo, capisci che per prepararti al distacco non serviva un corso pre-parto, ma almeno una laurea triennale. No, non sono decisamente pronta!
LO SVEZZAMENTO: NON SONO PRONTA!!
Alla prima che mi dice che l’inizio dell’allattamento del primo figlio è una passeggiata di salute scrivo “Sei una mamma bravissima” con le chiavi della mia macchina sulla sua. Prima le ragadi, poi acciacchi di ogni genere, poi poco latte e poi troppo latte fino alla mastite, poi scoprire che devi vivere h24 a seno di fuori perché tuo figlio mangia ogni dieci minuti, poi smetti di dormire la notte. Ecco: e poi arriva il momento magico in cui improvvisamente è tutto facile: il seno è perfetto, niente dolore, il latte c’è. Tuo figlio ha finalmente capito che può sfamarsi in un tempo più breve e non serve tenerti svegli 6 ore di fila per una poppata. Ma tanto ormai è già ora di staccarlo e ogni parente, da tuo marito alla zia di settordicesimo grado inizia a metterti in croce perché non devi più allattarlo. E tu, ad un certo punto e come è giusto, lo fai: ma l’ultima volta che lo allatti guardandolo negli occhi vorresti tatuarti sulla fronte il tuo mantra. NON SONO PRONTA.
L’ASILO: NON SONO PRONTA!!!
Una sera andate a dormire e mettete nella culletta un frugoletto di tre mesi: vi svegliate la mattina è ha già tre anni, è ora di scegliere il grembiule e di portarlo a scuola. E qui iniziano gli scontri epocali tra le madri “Ciao, ti vengo a prendere fra tre ore” (e via ola per la prima mattinata libera da tra anni a questa parte) e le madri “Oddio amore della mia vita sei già qui ad affrontare il mondo da solo e sembra ieri che ti cullavo tra le mie braccia” (e via appostamento dietro le finestre dell’asilo per vedere se gli altri bambini lo trattano bene). Ecco, l’Asilo è proprio il momento del distacco: per la prima volta (se non hanno frequentato il nido) loro sono lì, e voi no.
So che psicologicamente non è facile, e magari all’inizio il distacco sarà duro anche per il vostro bimbo: ma magari potete creare una routine di coccole che lo aiuti a sentirsi meno solo. Dopo la colazione e dopo averlo lavato, potete usare il detergente e la crema idratante Mustela per mandarlo a scuola pulito e protetto: e lui conserverà il profumo che è abituato ad associare a voi.
La crema detergente Mustela deterge delicatamente la pelle secca, nutre e compensa gli effetti disseccanti dell’acqua e cosa importante per i bimbi: non brucia gli occhi.
La crema idratante Mustela nutre e idrata immediatamente e in profondità la pelle secca, restaura la barriera cutanea e la protegge dalle aggressioni esterne ma soprattutto preserva il capitale cellulare della pelle di neonati e bambini.
Sarà un momento speciale e tutto vostro, che aiuterà (entrambi) ad affrontare il distacco con più serenità.
C’è una frase bellissima che dice: Maternità, i giorni sono lunghi e gli anni sono brevi. E non c’è niente di più vero: all’inizio le notti sono infinite e le ore non passano mai, e poi in un soffio abbiamo figli grandi. E dobbiamo essere pronte per forza!!
Articolo in collaborazione con Mustela!
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