Il primo movimento che percepiamo sembra quasi una carezza, e non siamo nemmeno sicure sia proprio il nostro bimbo a darci quella sensazione: ma che emozione!
E voi, sapete tutto di movimenti fetali? Ecco cosa sono e come riconoscerli.
Movimenti fetali: quando iniziamo a sentirli
Il bambino si muove già dalle prime settimane di gravidanza: anche a due mesi è già evidente che il piccolo è in continuo movimento. La mamma però ancora non se ne accorge. Quando allora si iniziano a sentire i primi contatti?
In media si comincia a sentirli intorno alle 20 settimane, ma più in generale tra le 16 e le 24 settimane. Ci sono però mamme che già a sedici settimane hanno la sensazione di sentire qualcosa. A volte nelle gravidanze successive si potrebbe sentire il movimento un poì prima. Probabilmente perchè già sappiamo di cosa si tratta e lo percepiamo prima, ma anche, dicono i medici, perchè l'utero è più sensibile. Anche la posizione della placenta influisce sul sentire o meno i movimenti del piccolo: in caso di placenta anteriore, può succedere che la mamma faccia più fatica ad avvertire i movimenti fetali, perché la placenta in posizione anteriore potrebbe avere l'effetto di un cuscinetto che attutisce i colpi, ma non c'è una regola fissa.
Movimenti fetali: come si percepiscono i primi?
All'inizio è una percezione un po' sfumata, anche questa variabile da mamma a mamma, c'è chi dice che sente le bollicine come quando si va sott'acqua, chi le farfalle, chi strani fruscii dentro la pancia, chi la sensazione di avere un pesciolino nella pancia. Di sicuro all'inizio appare come qualcosa di insolito: qualche mamma dice che non capisce se si tratta dell'intestino o del bambino, ma che le sembra strano che sia l'intestino. Poi man mano che il bambino crescere, cambia anche il genere di movimenti, che potrebbero essere calcetti o pugni, oppure si può vedere la formazione di bozze sulla pancia, che corrispondono al movimento di una parte del corpo più grossa, come quando sta puntando il sederino. Quello che si possono distinguere sono i movimenti di parti piccole (mani, piedi, gomiti) da quelli di parti grandi (la schiena, la testa, il sedere), che possono determinare strusciamenti". Poi naturalmente ci sono le capriole, che verso la fine della gravidanza, una volta trovata la posizione definitiva (in genere quella cefalica), il bambino non fa più, almeno non per intero.
E a fine gravidanza il bambino si muove di meno? Assolutamente no, ma una volta trovata la posizione non farà più le capriole. E il singhiozzo del bimbo prima di nascere? E' segno che sta andando tutto bene! Per i bambini è un movimento fondamentale per imparare a muovere il diaframma. Ricordiamo che in utero i bambino non hanno aria e non respirano, ricevendo ossigeno dalla placenta, ma devono comunque imparare a muovere il diaframma perché appena nati i polmoni dovranno funzionare e loro dovranno respirare: il singhiozzo serve proprio a questo. E' un movimento ritmico, che le mamme imparano presto a riconoscere. Anche in questo caso, però, non tutti i bambini sono uguali: alcuni singhiozzano spesso, altri meno.
Il movimento fetale e il ritmo sonno veglia
Tutti i bambini nel pancione si muovono in continuazione, il loro ritmo sonno-veglia è molto differente dal nostro: in genere alternano mezz'oretta di sonno e mezz'oretta di veglia, ma anche quando dormono possono muoversi, proprio come facciamo noi quando ci giriamo nel sonno.Altre caratteristiche che distinguono i movimenti dei bambini tra di loro sono ad esempio la quantità di liquido amniotico presente, la percezione della placenta e la lunghezza del cordone ombelicale. Quando la mamma mangia il bambino si muove con più energia: di questo sicuramente ce ne siamo accorte tutte! Altra cosa è che se noi ci muoviamo, forse percepiamo meno i movimenti del piccolo, ma se noi stiamo ferme e magari sdraiate, li sentiamo benissimo. Se poi prende una posizione scomoda, possiamo cercare di fare qualche movimento delicato per farlo spostare.
L'importanza dei movimenti fetali durante la gravidanza
Dai movimenti la mamma capisce la salute del bambino. Un bambino in salute ha movimenti vivaci, mentre un bambino che si muove di meno potrebbe avere un problema. Non è detto, ma se la mamma percepisce una differenza nei movimenti è opportuno che consulti ginecologo o ostetrica o vada al pronto soccorso, semplicemente per capire da cosa dipende questa differenza di percezione. Magari si è un po' ridotto il liquido amniotico, magari il bambino si è messo in una posizione tale che rendere più difficile alla mamma sentire i suoi colpi, ma magari c'è stata per qualche ragione una riduzione nell'apporto di ossigeno e sostanze nutritive per cui il feto è cresciuto meno. Allora è importante monitorare attentamente la situazione e se occorre intervenire per ridurre il rischio dell'evento più temibile, la morte in utero. Non si tratta di contare un certo numero di movimenti in un certo intervallo di tempo, come si faceva fino a qualche anno fa, né esiste un numero soglia di movimenti quotidiani oltre il quale stare tranquille. Molto più semplicemente, si tratta di imparare a conoscere le caratteristiche del movimento del proprio bambino e di sapere che non è vero che si muoverà meno via via che ci si avvicina allo scadere della gravidanza. Piuttosto, si muoverà in modo differente, ma la mamma avrà imparato a conoscere questa differenza.
Un segnale però importante è che è se per più di due ore non si sentono movimenti, bisogna fare più attenzione.
Commenti