La vita non è una favola. Accidenti che fantasia, verrebbe da dire: perché lo ripetono davvero in tanti. La vita è complicata, difficile, crudele, e quando diventi mamma atterri sulla dura realtà. E invece sapete una cosa? La mia di vita una favola lo è davvero, soprattutto se la misuriamo nei classici termini disneyani.
Ho un principe e una principessa che tutti i giorni risveglio con un bacio. Anche voi, giusto? Li guardiamo dormire e sono così teneri, dolci, indifesi. Le palpebre chiuse che si tengono stretti i sogni della notte appena passata sono quasi trasparenti, i respiri leggeri, i corpicini aggrovigliati 7 volte nel lenzuolo. E poi, come d’incanto, sfioriamo la fronte con un bacio e saltano sul letto come pupazzetti impazziti, raccontando di dinosauri e ballerine. Ho una carrozza (così la chiama mia figlia) che in realtà è una grande zucca: il brutto è che non aspetta nemmeno la mezzanotte per ritrasformarsi, lasciandoci simpaticamente a piedi ogni tre x due. Mancano i topini, ma ci sono i criceti che fanno andare il motore. Quasi sempre. C’è persino un re, in questa vita da favola, un incrocio tra lo strepitoso Thor dei fumetti e Manny tuttofare... anzi è una specie di Superman che quando tocca il divano perde tutti i suoi poteri. Anche il vostro? Allora forse il problema è proprio il divano (ma avremo modo di approfondirlo): secondo me ci iniettano una sostanza che non viene recepita dalle donne ma che si trasforma in una super-colla non appena ci si avvicina un uomo. Ma esiste una favola senza drago? Io non ho una matrigna, e anche con la suocera mi è andata piuttosto bene. Il mio drago ha un nome complicato: si chiama blocco atrio ventricolare di primo, secondo e terzo grado. Insomma, il mio cuore batte grazie ad un pace-maker, ed io sono davvero fortunata, perché con esso affronto ogni giornata con sorriso, invece di essere diventata il ricordo triste di qualcuno. C’era una mamma che viveva ogni giorno la sua favola, anche se qualche volta il lieto fine non è proprio a portata di mano. Anzi, credo che di mamme così ne sia pieno il mondo. L’importante, ricordate, e non lasciare mai che nessun altro scriva la trama al vostro posto: solo così sarà una favola davvero perfetta! .
Commenti
Oddio, non puoi farli questi pensieri... Dev'essere difficilissimo non pensarci, e immagino l'angoscia. Ma a quanto leggo sei piena d'animo e gioia, e sono sicura che queste vincono su tutto, alleate dell'amore stesso che i bambini ti danno.
Nonostante siano 14 che lotto contro questo drago...mi sono resa conto di tante cose solo quando sono arrivati i piccoli...il pensiero di non essere accanto a loro...di non vederli crescere è la cosa che mi spaventa davvero...ma per adesso, grazie a questa macchinetta mi sto godendo tutti i loro giorni...
Che pelle d'oca... Io ho un cuore autonomo, ma un'endocardite batterica, all'età di 7 anni, mi ha fatto rischiare la vita. Sono guarita a colpi di penicillina e cortisone. Un giorno forse ne scriverò. E ora ho un reflusso valvolare medio-severo, ma per ora resisto. Nulla a che vedere col tuo drago, ma mi è sembrata una vera coincidenza che anche il tuo cuore, dopo che ti ho sentita affine nel tuo scrivere, abbia qualche analogia col mio. Casi della vita!