I ricordi buoni hanno il sapore delle ciliegie.
Di quelle appena colte dall’albero, ancora tiepide del sole che sta tramontando. E quando cominci ad assaporarne uno non puoi più smettere, tocca gustarne un altro e un altro ancora, mentre la memoria viaggia a ritroso e in silenzio.
I ricordi buoni hanno una luce soffusa e diffusa intorno, che li accende e li rende piccoli fari sulle strade della vita che abbiamo vissuto, e li fa brillare allegri in mezzo al buio delle cose già dimenticate, di quelle che non vale la pena tenere a mente.
E quando hai un figlio i ricordi buoni sono così tanti, che diventa difficile tenere a mente tutto, e pare brutto dirlo ma qualche luce devi spegnerla. E magari se ne vanno i volti dei tuoi compagni delle medie, si cancella il dolore di quel 4 preso a scuola, scompare l’umiliazione per quel tradimento ricevuto tanto tempo fa.
E così abbiamo più spazio per i ricordi buoni, per il rumore di quel cuore che riempie la stanza dell’ospedale, la prima volta che lo ascoltiamo col respiro sospeso, e una lacrima incredula ci scende sulla guancia. E in questa collana di ricordi buoni possiamo infilare lo sguardo innamorato che abbiamo scambiato con il nostro piccolo, quando ce l’hanno appoggiato sulle braccia per la prima volta.
E i ricordi buoni, grazie ai figli, li mettiamo da parte in ogni istante: quando dormono, e spiamo le loro palpebre leggere che vibrano rincorrendo un sogno, quando giochiamo con i loro piedini, impastati di nuvole e baci, la prima volta che ci stringono le braccia al collo. E poi c’è il primo "mamma", e c’è l’odore di latte di quel fagottino che non dormiva un secondo. Ci sono i ricordi delle albe e dei tramonti, di quella magliettina che era la nostra preferita e all’improvviso non va più.
Perché i figli crescono e i ricordi anche: e non dobbiamo essere tristi, ma presenti. E così anche noi vivremo per sempre nei ricordi buoni dei nostri figli.
Commenti
quella delle ciliegie è proprio vera, il mio primo pensiero è: a mangiarne troppe viene il mal di pancia. Sapessi le mie nostalgie che crampi, a volte, mi procurano... Ma vale la pena