C’è un acceso dibattito, in questi giorni, su un peluche dal nome innocuo ma dall’aspetto singolare: parliamo di Huggy Wuggy, il pupazzo che nasce come personaggio antagonista in un videogioco a tema Horror.
E sì, avete capito bene, horror: destinato a ragazzini maggiori di 13 anni. Nel videogioco la canzone che lo accompagna dice «Potrei abbracciarti per sempre, finché non espiri il tuo ultimo respiro insieme», «Sarò li presto, affonderò i denti e sarai consumato».
Ma come ha fatto questo personaggio a raggiungere gli schermi dei più piccoli e ad essere diventato addirittura il peluche che accompagna a dormire migliaia di bambini?
Partiamo dagli schermi: molti youtuber che hanno canali dedicati ai bambini, tra cui i Me contro Te, hanno mostrato immagini di questo gioco. E, lo ripeto, sono immagini di un videogioco con Pegi 13: e non diventa adatto ad un bambino piccolo solo perché glielo mostra un adulto. Per essere ancora più chiari: non è che Arancia Meccanica diventa un film per bambini perché accanto ad un bambino c’è un adulto. E lo stesso vale per i videogiochi.
A questo punto i bambini hanno iniziato a cercare in autonomia le immagini: e se non c’è un parental control impostato oppure un genitore che cambia sito e video, anche i più piccoli hanno libero accesso a questi contenuti.
In seguito, alcuni genitori hanno pensato fosse una cosa carina comprare un personaggio di un videogioco Horror come compagno di giochi dei figli: come se mia mamma da piccola mi avesse regalato Pennywise per farmi compagnia la notte. L’inganno nasce probabilmente dal fatto che il prodotto in vendita sia morbido e faccia pensare ad un peluche: ma occhi e denti tradiscono la natura dell’oggetto.
Adesso è intervenuta la Polizia Postale per mettere in guardia i genitori: «Questo fenomeno esiste e lo stiamo monitorando. Può creare problemi se non si adoperano accortezze. Noi intendiamo informare i genitori e spiegare loro che occorre prestare attenzione a ciò che guardano i loro figli sul web».
Quali sono i rischi? Innanzitutto di innestare paure di cui i nostri figli non hanno bisogno, né in questo momento né mai. L’altro pericolo è l’assuefazione: se Huggy Wuggy, un personaggio dell’orrore, diventa la norma per far giocare bimbi di pochi anni, la capacità di capire cosa è davvero rischioso online (e offline) può davvero ridursi a zero.
La mia personale riflessione è questa: ma serve davvero? Ma è davvero necessario fare giocare bimbi di pochi anni con questo coso oggettivamente brutto? Educhiamo i figli a riconoscere la bellezza, a cogliere le cose migliori: che per imbattersi in chi è brutto e cattivo hanno, purtroppo, il resto della loro vita.
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