Del 2016 io salvo l'amore.
Quello che ti fa andare avanti nonostante tutto, quello infinito per i figli, quello a volte tutto in salita per la persona che hai accanto.
L'amore che è imperfetto, a volte zoppicante, ma volte così forte da farti capire che senza saresti un vuoto a perdere. E ti fa chiedere come facevi prima di sapere cosa fosse.
L'amore, che è anche dolore, come la fiamma che scalda ma brucia, che ti fa sentire una stretta dentro quando a soffrire sono i tuoi piccoli, quando li vedi spaventati e inermi, come è successo nei giorni brutti del terremoto.
L'amore, che però è anche quella luce chiara che ti porta fuori dai periodi bui, quando il lavoro zoppica e pensi di aver sbagliato tutto.
L'amore, che è una fronte appoggiata ad un'altra fronte e due occhi immensi che si specchiano nei tuoi, che è una manina piccola che si rifugia nella tua, una risata argentina, un abbraccio e una ninna nanna prima di dormire.
L'amore, che è anche avere paura del futuro, perchè quello che hai di più prezioso inizia ad affrontare il mondo senza di te, e hai il terrore di quello che ci può trovare.
L'amore, che è stato una colazione fatta in riva al mare, le corse a piedi nudi sul prato, le lunghe camminate in montagna.
L'amore festeggiato un compleanno dietro l'altro con le candeline da spegnere e una torta da mangiare insieme
L'amore, che si nutre di cose grandi, ma anche di cose piccole, come il leggere abbracciati e i discorsi fatti quando si va in macchina tutti insieme.
Un amore così infinito, grande, bellissimo e imperfetto che ti lascia con gli occhi lucidi e il sorriso sulle labbra. E non si ha voglia di chiedere di più.
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