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Per alcune è un brutto ricordo, per altre il sorriso più bello del mondo: parliamo della cicatrice che resta dopo un parto cesareo, risultato di quando il chirurgo incide le pareti di addome e utero per estrarre nostro figlio. Non va trascurata, anche se quasi fin da subito tutti i nostri pensieri saranno per nostro figlio, altrimenti può portare a tutta una serie di problemi.
Il taglio in genere si estende per 6-8 cm circa, in senso longitudinale cioè in corrispondenza della linea centrale dell'addome, partendo dalla pelvi o trasversale sopra al pube. Il primo tipo era molto più diffuso anni, fa, mentre ora, anche per questioni estetiche, il taglio cesareo resta sotto la linea bikini.
Dopo alcune settimane, la ferita chirurgica regredisce in maniera naturale. Nel tempo, se gestita con le dovute attenzioni, la cicatrice del cesareo si trasforma in un segno sottile, quasi impercettibile. Altre volte, ciò che resta del taglio può evolvere in un cheloide o dare origine ad altre problematiche.
Scalino cicatrice cesareo
La terminologia scalino da cesareo è comunemente usata per definire quella striscia di pelle più morbida che sovrasta la cicatrice del taglio della mamma che ha partorito chirurgicamente, e che si appoggia come una sorta di grembiule sul ventre. Ovviamente si noterà nelle donne in modo differente a seconda di fattori quali la conformazione fisica, l’incisione operatoria, e la cura post parto.
Questo gradino resterà nella maggior pare dei casi a vita sul corpo di una mamma che ha dato alla luce il suo figliolo in questo modo, determinando così una delle principali differenza fra la pancia di chi ha fatto un naturale e chi un cesareo. Per alcune donne, specie per quelle più in carne è antiestetico, per altre, soprattutto se è andato tutto tranquillamente, non è un problema pure perché la peluria pubica tende a coprire la cicatrice.
Cicatrice cesareo cheloide
I cheloidi legati alla cicatrice cesareo, sono lesioni cicatriziali che crescono oltre il confine di una lesione cutanea come può essere appunto la cicatrice di un’operazione. Alla vista sono cicatrici rosse ipertrofiche.I cheloidi sviluppano una cicatrice molto più ampia ed estesa rispetto al danno d'origine rappresentano il risultato di un'eccessiva ed esagerata crescita di tessuto di granulazione che origina ai margini di una ferita.
Cicatrice cesareo gonfia
Datevi almeno sei settimane di tempo di guarigione e anche se all’inizio la cicatrice sarà ancora un po’ arrossata, ciò è del tutto normale. Il colore persisterà per circa sei mesi prima di svanire e trasformarsi in una linea biancastra meno evidente.
Cicatrice cesareo rossa
Pruriti e arrossamenti forti in sede di ferita invece possono essere causati da una lieve allergia al disinfettante, al cerotto o alle garze utilizzate, mentre un prurito senza arrossamento che insorge dopo giorni è la norma risposta della pelle al processo di cicatrizzazione.
Taglio cesareo e istmocele
Un insolito sanguinamento tra una mestruazione e l'altra: se questo evento si verifica e si mantiene nel tempo dopo uno o più parti avvenuti con taglio cesareo, la causa potrebbe essere un istmocele, un'alterazione dell'endometrio, il rivestimento interno dell'utero, proprio conseguente al cesareo.
Oltre al disagio delle perdite e a eventuali dolori, questa condizione potrebbe comportare infertilità e complicazioni in caso di future gravidanze. Per fortuna, però, la si può risolvere o per via farmacologica, con la pillola, oppure con una isteroscopia, un piccolo intervento chirurgico svolto direttamente dall'interno della cavità uterina.
Per quanto riguarda le creme e pomate da taglio cesareo, non ci sono particolari prodotti da usare in questa fase perchè la cicatrice guarirà da sola e nel migliore dei modi; inoltre è meglio non usare creme e pomate durante l’allattamento. Dopo potrete usare un prodotto elasticizzante, come ad esempio Rilastil.
Cicatrice cesareo come curarla
La cicatrizzazione del taglio cesareo è un processo che può durare anche mesi a seconda della pelle di ogni donna.
Nei primi tempi la ferita dovrà essere disinfettata e medicata secondo le indicazioni del medico. Una volta rimarginata la ferita iniziano le fasi più delicate della gestione della cicatrice, in quanto la lenta cicatrizzazione in atto può essere migliorata usando prodotti che favoriscono il suo evolversi naturale in un segno sottile e impercettibile.
Tale fase è la più critica per le donne che tendono alla formazione di cheloidi perché prima si inizia a prendersene cura e migliore risulta essere l’aspetto della cicatrice.
La vitamina E idrata l’area cicatriziale e, come la calendula, favorisce la fisiologica rigenerazione dei tessuti. La camomilla, invece, ha un’azione antipruriginosa, lenitiva e antinfiammatoria benefica per la cicatrizzazione, che spesso è accompagnata da infiammazione e prurito. Infine, la lavanda e il rosmarino sono utili coadiuvanti grazie alla loro azione lenitiva e antisettica.
Cicatrice cesareo liquido
Difatti, la sintomatologia delle infezioni varia proprio in base alla localizzazione e in base alla causa dell’ infezione stessa. Proprio in seguito al taglio cesareo (ma anche dopo episiorrafia, cioè la sutura del “taglio perineale” nel parto spontaneo) non sono poco frequenti le infezioni della ferita chirurgica.
Innanzitutto, si presenta eritema associato ad un incremento della consistenza dei tessuti intorno alla ferita con presenza di pus, infiammazione e febbre, dolore, calore localizzato. Tutto potrebbe prevedere e richiedere l’inserimento di un drenaggio per poter smaltire i liquidi o il pus formatisi.
Tra le varie tipologie di infezioni, quella da Clostridium potrebbe generare bolle, tessuto necrotico (in altre parole deteriorato) fino a segni sistemici e che coinvolgono tutto l’ organismo: dall’insufficienza renale, al collasso cardiovascolare e all’ emolisi.
Anche lo Streptococco emolitico del gruppo A comporta febbre al di sopra de 38 ° C, insufficienza vascolare, resistenza agli antibiotici.
Cicatrice cesareo olio
Una volta cicatrizzata la ferita e rimossi i punti, ci si può prendere cura della cicatrice del cesareo con massaggi con olio di rosa mosqueta, trattamenti osteopatici o di armonizzazione della cicatrice.
CICATRICE Taglio cesareo Infiammata
Altri problemi legati alla cicatrice cesareo sono la possibile formazione di infezione o infiammazione della cicatrice stessa: spesso infatti si assiste ad un rossore nella zona lesionata con una ipersensibilità della parte.
Molto spesso infatti si assiste anche ad una lesione dell’utero durante il parto: quando questo viene inciso per permettere la fuoriuscita del feto, quella parete diventa più debole e infatti una successiva gravidanza naturale risulta essere complicata (viene spesso sconsigliato di eseguire un parto naturale dopo aver avuto un taglio cesareo).
Con il divaricamento dei retti e un incisione della fascia addominale, non è raro riscontrare anche un problema di diastasi addominale cioè un allontanamento del piano muscolare con un indebolimento della parete addominale e con conseguente problematica sotto l’ottica viscerale.
Ricordiamo infine anche la possibile concomitanza con disturbi legati al pavimento pelvico (la cui riabilitazione deve essere SEMPRE eseguita da un fisioterapista specializzato in questo ambito) e alla vescica (incontinenza urinaria, dismenorrea, cistiti ricorrenti ecc).
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