Un giorno di qualche anno fa mi sono seduta davanti un dottore che doveva dirmi una cosa importante: il mio cuore stava smettendo di funzionare. Avevo 23 anni e non mi misi neppure a piangere, perché lo shock mi aveva congelato. E da lì iniziò una battaglia per stare bene, conclusa 4 anni dopo con l’impianto di un pacemaker che mi ha salvato la vita.
In Ancona, dove sono stata operata io, c’è un ospedale speciale. Sono così bravi in cardiochirurgia, che i pazienti arrivano da tutta Italia e anche dall'estero. E lo sono ancora di più in cardiochirurgia pediatrica.
Perché ci sono bambini che nascono con un cuore malato, e i dottori li aiutano a sconfiggere il drago che vuole portarseli via. E ci sono genitori che passano mesi e mesi nei corridoi degli ospedali, sperando e pregando di portarsi a casa quel cucciolo spesso talmente minuscolo che sembra perdersi nel letto. Le ore sono lunghe, quando non puoi nemmeno prendere in braccio tuo figlio per fargli fare una passeggiata lungo il corridoio.
Ma come purtroppo succede spesso in Italia, dove l’eccellenza va sempre svilita per favorire chi eccellente non è, hanno deciso di tagliare i fondi a questo reparto speciale.
E così è stata tolta una figura fondamentale come quella della psicologa, grande aiuto e sostegno anche per i fratellini dei bimbi ricoverati, che spesso non possono vedere uno dei due genitori per mesi interi. Si stanno tagliando anche servizi come la clown terapia e si vogliono ridurre gli spazi gioco, che in realtà sono vitali per questi bimbi a cui spesso è negata la possibilità di stare con i coetanei a causa dei lunghi periodi di ospedalizzazione.
C’è un gruppo di genitori che però ha deciso di non arrendersi, ed è il “Comitato Genitori Bambini Cardiopatici Torrette”. Ora hanno presentato il calendario del Cuore: basta una donazione minima per aiutarli nella loro lotta. Andate sul loro profilo e ordinate il calendario: dentro ci troverete i sorri meravigliosi dei loro bimbi. Che sono anche il simbolo dei sorrisi che un giorno questo reparto potrebbe regalare ad altri bambini malati.
Non lasciamo soli questi piccoli guerrieri!
Commenti