Ne ha parlato il New York Times: in un volo diretto ad Atlanta, una sconosciuta ha calmato un bebè che piangeva disperato, mentre i passeggeri erano addirittura inferociti. Il fatto che questa donna abbia aiutato una mamma in difficoltà, è diventata una notizia, tanto è sembrata strana. Allora mi chiedo: a quale grado di disumanità siamo arrivati se la gente non può più nemmeno sentire il pianto di un bambino senza imbufalirsi? O meglio ancora: sapete che avete rotto il caxxo con questa storia? Ok adesso respiro, mi calmo e cerco di argomentare.
Sono sempre di più i locali che vietano l’ingresso ai bambini. Ci sono addirittura compagnie aree che hanno file vietate ai più piccoli. Ci sono persone che li ritengono Satana, e non accettano che le loro preziose orecchie vengano raggiunte in nessun modo da un vagito o da un pianto. Se poi una donna deve allattare, apriti cielo e chiuditi terra! È un’esibizionista, è una vergogna, il bambino può aspettare! Ma sinceramente mi piacerebbe fare un giro nella cache del computer di questa gente, per sapere se guardando i loro siti porno preferiti, si scandalizzano allo stesso modo. Che ne dite di relegarci in appositi villaggi? In campi chiusi con filo spinato che delimitino dove si può portare il pannolino e dove no? Essere genitore è già una faticaccia: la vostra disapprovazione per tutto quello che riguarda i nostri figli, potete mettervela in tasca. E adesso vi do una notizia dell’ultim’ora. I nostri terribili bambini, prima o poi cresceranno. E allora diventeranno avvocati, operai, insegnanti, magari medici. E voi invecchierete. Vi piacerebbe, mentre siete in ospedale, trovarvi davanti un giovane e arrogante dottore, pronto a disprezzare il vostro essere fastidiosamente anziano, come voi disprezzate adesso chi è piccolo? Penso di no. E allora mi sa che le generazioni dovrebbero di nuovo stringersi l’una all’altra come una catena: noi genitori c’impegneremo a crescere figli educati e rispettosi, e voi che non fate che lamentarvi, cercherete di essere un po’ più lungimiranti e tolleranti. Invece di rompere le scatole. Grazie!.
Commenti
Grazie mille Francesca! Io la penso come te...e mi chiedo come sia possibile che in tanti si siano dimenticati di essere stati bambini. Ci dovrebbero ringraziare e invece a volte sembra davvero che bisogna chidere scusa di esistere. Ma allora è meglio l'estinzione???
Ciao Marina e grazie del tuo commento: io spero però che noi genitori, che abbiamo la possibilità di forgiare gli uomini e le donne del domani, possiamo avere la forza per cambiare le cose...almeno proviamoci! ps. complimenti per il blog!
Brava! Bello l'esempio del giovane dottore... Ne ho piene le scatole di sguardi stupiti e smorfie infastidite per i comportamenti da bambine delle mie figlie! Come se si dovessero portare in giro dei mini adulti composti e silenziosi con cui prendere l'aperitivo e parlare di massimi sistemi! Bella la vita libera, per carità, ma tutta questa concentrazione su sè stessi e i propri bisogni comincia ad essere pericolosa!
Io credo che non cambieranno, anzi se possibile peggioreranno, siamo tutti troppo presi da noi stessi per preoccuparci degli altri a maggior ragione se piccoli e indifesi. Rabbrividisco sentendo queste notizie e mi rendo conto che il mondo in cui viviamo peggiora ogni giorno. Una società al rovescio la nostra, mi domando come faremo a crescere i nostri figli insegnandoli i giusti valori se poi questa è la realtà che li aspetta fuori dalla porta di casa.
Maddalena come sempre le tue riflessioni riescono ad ampliare la prospettiva del discorso! Purtroppo con tanta gente fissa a guardare solo il proprio ombelico (o il proprio smartphone) sembra difficile che le cose cambino...
Come quelli che chiedono: "Ti piacciono i bambini?" Come se fossero alieni (in verità lo sono quelli che chiedono, non i piccoli). Poi magari giocano festosi coi cani, li lasciano abbaiare per ore (anche di notte nei condomini), e guai se chiedi un po' di civiltà. Ti dirò: non è nemmeno questione di "civiltà" il rispetto per i piccoli. Non mi piace pensarlo come regola che dobbiamo darci, o come buonsenso. Andrebbe invece visto come amore in senso ampio, verso quello che tutti siamo stati, che sono ora quei bebè, che saranno uomini nel mondo che noi lasceremo. Dovrebbe essere un amore istintuale.