Auguri, piccola dama delle giroette

Matilde affronta il mondo in compagnia di un sorriso che disarma, di una nuvola di capelli ricci e di un carattere di ferro. Ogni volta che la osservo mi chiedo come sia possibile che tutta quella grinta sia compressa in meno di un metro. Ogni volta che l’abbraccio e soprattutto oggi, me la rivedo con quegli occhi immensi e stupiti, quando l’ostetrica me l’ha messa in braccio, me la rivedo piccolissima e paffuta e poi farfalla malata che abbiamo rischiato di veder volare via.

Ogni volta che si arrabbia e strilla così forte che mi tremano i vetri, ripenso a quella bambina fragilissima ma che ha saputo lottare: e poi scuoto la testa per allontanare quei pensieri molesti. Ora c’è questa piccola signora, che sa essere tenera come un cucciolo e graffiante come una tigre, che mi urla in faccia non sei più mia amica e poi mi corre incontro per abbracciarmi e mi chiedi terrorizzata se la adoro ancora. C’è una bambina divertente, che canta e balla con il piglio di un’attrice consumata, che vive in funzione del fratello e adora il suo papà, che stanotte sognava ad alta voce dicendo sono io la festeggiata, che da 10 mesi ogni giorno si mette uno zaino, pronta per andare all’Asilo e che finalmente tra un mese ci andrà sul serio. Una piccola impegnata nella rifondazione della lingua italiana, dove il mestolo diventa mescolo, perché a questo serve e dove le ballerine si esibiscono in perfette giroette, perché i piri non sono niente, che fa domande indiscrete e non vede l’ora di conoscere il resto del mondo. A volte vorrei fermare il tempo, perché se penso che un giorno non ti prenderò più in braccio e non ti addormenterai sulle mie ginocchia, la vita mi sembra davvero più triste. Ma per adesso grazie per averci regalato questi tre primi strepitosi anni. Auguri, piccola dama delle giroette..