Prima di avere figli, andare al supermercato era una di quelle azioni banali, semplici e di routine che facevo quasi senza pensare. Quando sono arrivati Tommaso e Matilde ho scoperto che il supermercato era una specie di prova a ostacoli di sopravvivenza, di quelle che ti facevano uscire da lì talmente stravolta che quasi ti guardavi in giro stupita perchè non c'era nessuno a sparare fuochi d'artificio perchè eri sopravvissuta.
Gli step principali da affrontare sono 4, e sono di una difficoltà che a confronto quelli del programma "Nudi e Crudi" sembra stiano in vacanza in un resort a 5 stelle.
1. Il carrello
Il primissimo giorno che sono andata a fare la spesa con Tommaso appena nato, a parte superare il trauma della gente spiritosa che mi diceva "Ehi, quando nasce il secondo?" ho affrontato l'angosciante quesito di come fare tutto da sola. Allora potevo mettere la navicella nel carrello grande, ma poi dovevo tenere le cose in mano. Oppure potevo prendere il passeggino (che ho impiegato 2 mesi a montare senza calare giù tutti i santi) e avere un carrellino a mano, oppure se la spesa era tanta, avere un passeggino e un carrello grande. Era gennaio ma io potevo fare tranquillamente la spesa in maniche corte, tanta era la fatica. Difficoltà livello Pro, Tommaso che ululava per tutto il tempo e la gente che mi guardava male mormorando perchè non lo prendi in braccio? Arrivavo in cassa con Tommy tra le braccia, tirando il carrello della spesa, spingendo con un anca il passeggino al momento del conto dicevo alla commessa "Fai tu" allungandole tutto il portafoglio.
Poi è diventato tutto fantastico: figlio che non camminava ancora ma stava seduto sul carrello, con le braccia troppo corte per afferrare cose a caso. Me lo giostravo come una ballerina di tango tenendolo sempre lontano dagli scaffali.
Poi le cose si rifanno complicate: il pargolo ha iniziato a camminare e NON VUOLE più il carrello: sono cavoli. Farai il banco dei salumi avanti e indietro dieci volte per prendere un etto di prosciutto.
E quando il lavoro si raddoppia e quindi ci sono due figli? Se sono vicini di età, entrambi vorranno stare nel carrello grande, e poi entrambi vorranno quello piccolo. E quando scapperanno lo faranno in due direzioni diverse. E mo’ quale rincorri??
Più di due figli sotto i sei anni: se li porti tutti insieme al supermercato, dimmi dove abiti che ti mando un mazzo di fiori.
2. La spesa
Vai per comprare il pollo, l’insalata e i limoni.
Esci con: i cereali che nessuno mangerà mai, quella merendina che ha più coloranti di una borsa cinese, i palloncini che fanno sempre festa e le bolle di sapone. Che sono il regalo più economico che trovi, e che i pargoli svuoteranno sui tuoi piedi davanti alla cassa.
3. Il bagno
Dimmi la verità: prima di avere figli, nemmeno lo sapevi che i supermercati avevano i bagni. Adesso appena entri la commessa ti fa a tutta voce: se ti serve la chiave del bagno ce l’ho io!!!
Manco fossi quella della pubblicità per incontinenti. Ma i bambinin hanno un gusto particolare a tenersi la pipì ben stretta prima di uscire di casa e farla diventare urgentissima appena sei entrata in un negozio.
4. Gli altri
Gli altri: i perfetti sconosciuti che si fanno i cazzi tuoi e dei tuoi figli. Quelli che scandagliano il carrello e ti dicono che sbagli dieta. Non mangiate poca verdura?
Quelli che, ah non cammina?? Mio nipote sì! Quelli che se compri l’ovetto li vizi, se non lo compri sei tirchia. Quelli che ad un certo punto speroni col carrello, ruotando loro un piede. Ma così, eh, per caso.
Però alla fine ne esci viva. Malconcia ma viva.
Poi un giorno tuo marito ti chiama e fa: vado io al supermercato? E tu: NO CI VADO IOOOOOO!!! VIENI A TENERE I FIGLI!!! Non fa in tempo a entrare dalla porta che ti sei già data alla fuga, tirando baci a tutti e l’ultima cosa che si sente in casa di te è l’eco della frase VI PORTO L’OVETTOOOOO In macchina togli al volo lo Zecchino d’oro e metti i Red Hot, entri al supermercato col carrello che ti pare e col passo di una che sta ballando I’m a single Lady di Beyonce. Ti piazzi ai salumi senza che nessun pargolo aliti sul vetro e ci faccia un cuore, vai a prendere una cernia senza dover sentire un figlio che a tutta voce urla alla ragazza del banco CHE PUZZAAAAA e puoi perfino confrontare i prezzi dei due prodotti che t’interessano: che emozioneeeeee!
Poi passa una mamma con il figlio, e anche se sei uscita da 10 minuti ti viene voglia di fare una carezza sulla testa del tuo. E allora prendi due palloncini che fanno sempre festa, i cereali appiccicosi, le bolle di sapone (che per una volta ti porti via integre) e ovviamente gli ovetti. E corri via a coccolarti il pargolo terribile, ma fantastico, che ti aspetta a casa.
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