Abbracciami stretta, figlia mia, tienimi le braccia intorno al collo come fai quando non vuoi più staccarti da me. Fronte a fronte restiamo un attimo a scambiarci i pensieri. Stai qui, accanto a me, come io sono rimasta accanto a te ogni istante da quando Dio ti ha messo nel mio cuore e nella mia vita.
Le mamme non hanno mai paura, le mamme sono coraggiose e spaventano i mostri negli armadi con il solo potere dello sguardo: eppure le mamme sono umane. Ed io ho un po’ paura di quello che mi succederà, ma te lo dico con un sorriso. Sapere quando dovrò rientrare in quella sala operatoria mi fa un po’ piangere, ma mentre mi abbracci stretta io cerco di sorridere. E di dirti che quando sarà, io tornerò subito da voi, e starò benissimo per tanto tempo ancora. E ti spiego che tu non potrai tenermi la mano là dentro, ma non sarò mai sola.
Che il tuo abbraccio e quello di tuo fratello me li porto sempre dentro, qualsiasi cosa faccia. E lì penserò a voi, e non sarà spaventoso come l’altra volta.
Abbracciami stretta amore mio, che niente mi fa più paura, perché è per voi e per me, e il dolore passa. Ed io, come dici sempre tu, devo vivere cento anni per starvi sempre vicino.
E ti racconto di quanto sono fortuna e cerco di crederci. Che la malattia è solo un contrattempo che ha cercato di mettere un punto alla mia vita, e invece è riuscita solo a mettere dei puntini di sospensione, quelli che mi ritrovo cuciti sul petto. E stavolta sarà di nuovo solo una sospensione, l’inciampo di qualche giorno, e poi il mio cuore tornerà migliore di prima.
E tu mi chiedi se quando sarò là dentro i dottori potranno vedere le immagini tue e di Tommy chiuse dentro di me e un po’ scappa da ridere e un po’ ho gli occhi lucidi.
E allora abbracciami stretta, figlia mia. E poi lasciami andare a combattere questa piccola battaglia. Noi mamme guerriere non cediamo mai. E stavolta ho due motivi straordinari per vincere ancora una volta.
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