La maternità è una collana di parole, un giro di perle cangianti che iniziamo a infilare da quando scopriamo che dentro di noi c’è una vita che cresce.
La maternità ti cambia la voce, te la rende tenera e bassa, incrina le tue convinzioni e il tuo tono abituale. E così inizi a sussurrare, quando sei sola in una stanza, quando viaggi in macchina e immagini quelle parole viaggiare nell’aria fino ad un cuore che batte forte nel punto più nascosto di te.
La maternità cambia il senso stesso di quello che dici, quando la parola amore diventa improvvisamente un universo dai colori accesi e stranianti e la parola figlio si trasforma in un sole attorno a cui inizi a operare le tue rivoluzioni. Perché la maternità è questo: una rivoluzione di tutta la tua vita, mentre giri all’impazzata su te stessa e tutto diventa così diverso e pieno di senso.
Le parole della maternità un giorno diventano grida, inarticolate e ferine, fino a quando ci appoggiano un fagotto tra le braccia, fino a quando il piccolo sole non sorge finalmente fuori da noi.
E da quel momento non smetteremo più di parlare. Saranno parole curiose, tenere e morbide, saranno ninna nanne antiche, che le nostre mamme ascolteranno cantare con il cuore stretto di emozione, perché erano le stesse che hanno cantato a noi. Saranno risate ma a volte potranno essere parole incrinate di pianto, quando un figlio si ammala e noi soffriamo con lui.
A volte saranno parole stanche, insofferenti, a volte saranno tristi. Ma nelle montagne russe della maternità basta il sorriso di un figlio per dimenticare ogni cosa.
E poi un giorno, dopo averci ascoltate in silenzio per mesi, dopo aver salito la scala di parole che abbiamo costruito un bacio dopo l’altro, un abbraccio dopo l’altro, dopo che gli abbiamo mostrato il mondo e raccontato quanto sia speciale, improvvisamente accade.
Il nostro piccolo dice mamma.
Tutto si ferma, per quello che per noi è uno straordinario miracolo. I suoi occhi lucenti ci guarderanno fissi e allegri e sarà unico. Alle nostre parole aggiungeremo anche le sue, in un valzer a più voci.
La prima volta che ci chiamerà mamma è uno di quei quadri da appendere nella galleria delle emozioni, nella stanza dei ricordi della mente da dove non uscirà mai più. Insieme alla prima volta che ci ha guardati in viso, alla prima volta che ci ha stretto le braccia intorno al collo, al primo bagnetto.
E proprio dal primo bagnetto in poi, ancora una volta potremo contare su Mustela, amica fidata. Mentre il nostro piccolo inizia a crescere lo circonderemo di ogni cura, dal detergente da bagno allo shampoo delicato, fino alla crema da applicare una volta asciutto. Tutti i prodotti dedicati a lui devono essere sicuri come un abbraccio materno, senza Parabeni e Ftalati e Mustela lo sa.
Non smetteremo mai di parlare con lui, di cantare per lui, giocando e ridendo, mentre ce ne prendiamo cura nel migliore dei modi. Cuore a cuore e voce a voce.
(questo post è in collaborazione con Mustela!)
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