Quando ci siamo visti e riconosciuti per la prima volta, quando per un attimo tutto ha smesso di fare male, e intorno non c’erano più rumori, quando da sogno sei diventato un figlio reale, ho pensato che fosse tutto finito. Era stato un viaggio così lungo, crescerti dentro di me, iniziare a pensare a te e non più solo a me stessa, sentire l’emozione di tuo padre la sera quando appoggiava la guancia alla mia pancia per starti vicino. Era stato un viaggio lungo e tu eri la meta.
Pensavo questo. Poi ho capito che quello era solo l’inizio.
Perché da quando sei entrato nella mia vita ho dimenticato tante cose e ne ho imparate altre.
Mi sono scordata il significato di passare un’ora sotto la doccia da sola e in silenzio, perché non potevo lasciarti solo. Ma ho imparato, io che ho sempre pensato di essere un niente, che per te ero tutto. Che ogni mattina rinascevo nuova e perfetta davanti ai tuoi occhi spalancati: e non importava quanto ridicolo fosse il mio pigiama o quanto assurdi fossero i miei capelli.
Mi sono scordata per anni il significato di dormire un’intera notte di sonno. Ma l’alba, con te in braccio, con una manina minuscola appoggiata alla mia guancia, portava con sé un’emozione che si fa fatica a raccontare.
Mi sono dimenticata che significhi avere una casa sempre perfetta e vestiti sempre impeccabili, ma ho scoperto che nella vita puoi fare davvero tutto con un braccio solo, se l’altro tiene stretto un neonato. E ho scoperto di saper giocare, e invece pensavo di averlo dimenticato, e ho scoperto che i peluche ti proteggono dai brutti sogni e con il lego puoi ricostruire tutto il mondo.
Ho scordato che significa essere indifferenti, e non ho più saputo cosa fosse la noia. Perché ogni tuo gesto o parola mi facevano sussultare, ogni sorriso nuovo era un arcobaleno. La prima volta che mi hai stretto le braccia intorno al collo e ti sei appoggiato a me ho pianto.
Ho imparato che il tempo non scorre più come dovrebbe quando diventi mamma. Perché i primi mesi sono stati infiniti, pensavo non sarebbero passati mai. E poi ti ho messo a dormire una sera, che eri un bimbo dalle mani paffute, e ti ho ritrovato la mattina ragazzino, con le gambe lunghe da puledro e la testa piena di sogni.
Continui ad essere il centro il del mio mondo. Il mio amore grandissimo. Prima ti portavo in braccio, poi ho aiutato i tuoi primi passi. Ora cammini felice un passo avanti a me, anche se continui a girarti per vedere dove sono.
Io ti guardo e sorrido. Crescerai. Lo stai già facendo. Tra qualche anno il tuo lettino sarà vuoto e tu girerai il mondo: ma per adesso sei ancora qui con me, e posso continuare a darti il buongiorno con un bacio.
Come faccio dal primo istante in cui ci siamo visti.
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http://bit.ly/mammeoriginalmarines-ceraunamamma
post in collaborazione con Original Marines!
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