Ci sono giorni in cui penso che l’estinzione sia l’unica soluzione giusta. Almeno quella di buona parte di noi italiani.
Ma prima di continuare vi racconto i fatti. A Bologna una giovane mamma, dottoranda universitaria, doveva partecipare ad un convegno di cui era relatrice. Aveva con sé il figlio di pochi mesi. Il bimbo, affamato, aveva iniziato a piangere e lei è andata a cercare una saletta dove poter allattare. Ma è stata allontanata da un custode perché lì non si potevano introdurre cibi e bevande.
E qui capisco il vero problema della fuga dei cervelli: il dramma è quando i cervelli vanno e i corpi restano.
La notizia, pubblicata dal Corriere della Sera, ha sollevato un’ondata d’indignazione. Ma a favore del custode, e non della mamma!!
Leggere i commenti lascia basiti. C’è gente che la chiama esibizionista, c'è chi dice che bisogna chiudersi in casa per mesi finchè il bambino è autonomo, chi che allattare è una cosa disgustosa per quelli che guardano, chi infine che se il bambino piangeva fino a casa non moriva di sicuro.
Ecco: cari commentatori del Corriere, io vi auguro un giorno, tra una trentina d’anni, di spezzarvi un femore, andare in ospedale e beccare quell’ex neonato che vi dice che se soffrite per qualche ora, mica vi fa male.
A voi, false moraliste, che la date via come non fosse vostra e poi vi scandalizzate per un bimbo che mangia, auguro un giorno di rimanere senza pensione, perché non vi meritate che a pagarla siano i bambini di oggi.
La disumanità, l’egoismo e la cattiveria, soprattutto femminile, mi hanno fatto capire che davvero le donne sono le prime nemiche delle donne. E auguro a tutte quelle signore di non farsi venire mai in mente l’idea di avere un figlio, perché possano vivere sempre senza aver mai saputo quanto possa essere doloroso il pianto di un bambino affamato. Ma anche quanto possa essere meraviglioso guardarlo negli occhi.
Ecco. Estinguetevi.
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