C'era una volta Arianna che viveva nel suo mondo fatto di muri, difficoltà e autismo, e c'era un papà che aveva costruito un'altalena appesa ad un albero vicino casa, per aiutarla a calmarsi nei momenti di crisi.
Ovviamente questa non è una favola, come avrete capito, ma una cosa realmente accaduta a Potenza. Eppure potrebbe davvero essere una favola, perchè c'è pure l'antagonista: la vicina di casa che, disturbata dal vociare dei bambini, ha chiesto la rimozione dell'altalena.
Il papà di Arianna si è offerto di pagare l'occupazione del suolo pubblico, perchè effettivamente così sarebbe stato tutto in regola, ma alla fine il Sindaco di Potenza si è pronunciato e ha detto che in breve tempo ci sarà un'altalena per Arianna in un bel parco della città.
Che però, ovviamente non sarà quella a cui la bimba si è abitutata e con cui ha stretto un legame.
Io credo che si siano situazioni in cui, in assenza di rischio una microderoga alla legge si potrebbe pensare. Forse. Come quella di questa famiglia, con tre figli autici su quattro: di cui possiamo solo provare a immaginare le difficoltà.
Quello che non si può immaginare, perchè è davvero fatica immedesimarsi in quel tipo di pensiero, è quello che è passato per la testa alla signora che ha fatto la denuncia.
Che come vicina di casa conosceva già la situazione di quella famiglia.
Ci sono equilibri così preziosi e fragili, con poco stabili, come può essere quello di chi vive la situazione di questa famiglia, che davvero basta anche una risonanza a distruggere tutto. Abbiate pazienza, siate gentili: e speriamo che Arianna torni presso a sentire il vento in faccia sulla sua amata altalena.
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