Il diritto alla studio per i ragazzi con disabilità è in Italia una conquista recentessima, e la si deve alla figura di una donna che ha praticamente cambiato il corso della vita di tante persone.
Parliamo di Mirella Antonione Casale, alla quale è dedicata la fiction “La classe degli asini” in uscita lunedì 14 novembre, classe 1925, insegnante, preside e mamma. Nel 1957 sua figlia Flavia add appena sei mesi si ammala di influenza asiatica e poi di encefalite virale, riportando gravissimi danni cerebrali. Quando la piccola compie 6 anni, Mirella scopre che è impossibile iscrivere sua figlia a scuola, e gli unici luoghi dedicati ai bambini disabili sono le cosiddette scuole speciali, dove poco o nulla viene fatto per loro.
Insieme all'Anfass Onlus, di cui è socia, inizia una battaglia senza quartiere per l'inclusione dei ragazzi con disabilità nelle scuole e contro gli istituiti psichiatrici dove i piccoli pazienti venivano letteralmente segregati.
Seguendo il suo esempio, tanti genitori iniziano a ritirare i bambini dalle scuole differenziate e li iscrivono nelle scuole comuni.
Finalmente nel 1977 lo Stato mette ordine in questa situazione con la legge 517 che stabilisce “ il principio dell'integrazione per tutti gli alunni disabili della scuola elementare e media dai 6 ai 14 anni, imponendo però l'obbligo di una programmazione educativa da parte di tutti gli insegnanti della classe, che vengono affiancati da un insegnante specializzato per il "sostegno didattico" ed una programmazione amministrativa e finanziaria concordata fra Stato, Enti locali, Unità sanitarie locali e l'attivazione di una didattica a classi aperte come forma di forma di didattica per laboratori utile agli inserimenti degli allievi disabili e di tutti.”
La strada da percorrere è ancora lunga, e spesso manca il personale specializzato, ma siamo lontani anni luce da quello che succedeva appena 40 anni fa. E per questo dobbiamo ringrazire il grande cuore di Mirella Antonione Casale, che per amore della figlia ha rivoluzionato tutto il sistema.
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