Quanto danno fastidio i bambini? Che esseri odiosi sono, che piccoli mostri capaci di creare cause che vanno avanti per anni nei tribunali, capaci di far crollare il valore di un immobile? Beh, io lo chiedo a chi abita in via Anfossi 36, vicino corso XXII Marzo, nello stesso condominio dove si trova "La locomotiva di Momo" l’asilo nido-scuola dell’infanzia privato nato nel 1996 che ospita cento bimbi e 24 lavoratori e che da anni è protagonista di una battaglia legale generata dalla volontà del condominio i scacciare i bambini perchè elementi disturbanti.
«Abbiamo scelto questo luogo - spiega Cinzia D’Alessandro, titolare insieme alla sorella Giuliana - perché ha ampi spazi che si affacciano sul parco di largo Marinai d’Italia. Fondamentale avere il parco vicino perché la nostra didattica si basa sul rapporto tra i bambini e la natura; a settembre abbiamo vinto il primo premio conferitoci dall’associazione Bambini e Natura. Il polo è stato ristrutturato con un grosso investimento economico, è separato dal resto del condominio, è insonorizzato e ha un ingresso indipendente. Eppure c’è addirittura chi crede che le case si siano deprezzate per colpa dei bambini. Ma tengo a dire che c’è una spaccatura, non tutti vogliono mandarci via. Veniamo confusi con una balera o discoteca, mentre l’asilo è un luogo di educazione, ci sembra siano violati i diritti civili dei bambini, come fossero nati col bollo di disturbatori. Noi insegniamo regole che tutti devono rispettare».
Ora una mia riflessione. Immagino che l'Asilo non sia aperto alle 2 di notte. Immagino che i bambini non giochino a tirarsi bombe molotov o a fare la rivoluzione. Anzi, è un luogo dove appunto si insegna a rispettare le regole, dove si crescono gli uomini e le donne del domani. Che cosa c'è dentro la testa e dentro lo spirito di chi non sopporta nulla?
A questi bambini consegneremo un mondo sporco e decadente, un'economia distrutta, un'assenza totale di etica. Possibile che non ci sia davvero spazio per loro? Inutile mettere il bambinello nel Presepe, se poi dei bambini veri non volete vedere nemmeno l'ombra.
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